Casa di spiritualità lanteriana: ritiri, preghiera, formazione
e informazione cattolica degli Oblati di Maria Vergine


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Liturgia del giorno

Lourdes 2018, tema pastorale:

«Qualsiasi cosa vi dica, fatela». (Vangelo di Giovanni, capitolo 2)


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Nel 1846 la Madonna apparve a due pastorelli di La Salette, una località della Francia che si trova appena varcate la Alpi

1863-2013. 150 anni del Santuario. Villa Schiari di Viù era la residenza estiva della famiglia Schiari. Nel 1863 il Conte Senatore Giovan Battista Schiari fece erigere la Cappella di Nostra Signora della Salette per ringraziare la Madonna della guarigione della figlia, che aveva bevuto l'acqua proveniente dal santuario francese. Da allora si ebbero numerose guarigioni come attestano gli ex-voto conservati nel santuario. Dello stesso anno è anche il grande dipinto, opera del pittore Rodolfo Morgari, dove la Madonna vestita di primavera appare ai due pastorelli. 

Il 6 maggio 1917 la Villa e la Cappella-Santuario divennero proprietà degli Oblati di Maria Vergine, che la riservarono a casa di villeggiatura per i seminaristi e ad occasioni di esercizi spirituali per i confratelli. In questo luogo hanno pregato il servo di Dio padre Raffaele Melis e il ven. padre Mariano da Torino. 

Dal 2002 é dedicata ai ritiri e agli esercizi spirituali aperti a tutti. Nello spirito di accoglienza del ven. Pio Bruno Lanteri e conformemente al suo carisma, si offre un contributo alla vita spirituale, permettendo di trascorrere da uno a più giorni di ritiro, in ascolto di Nostro Signore Gesù Cristo e di Maria santissima, qui venerata sotto il titolo di Nostra Signora de la Salette. Il giorno di ritiro in un giorno festivo, è un modo speciale di vivere il giorno del Signore. Maria Santissima lo ha richiamato a La Salette. È anche meta di pellegrinaggio, assai importante per l’essere umano di oggi, nomade anche nelle idee: qui può fare una pausa e trovare un’oasi in una società troppo chiusa in se stessa e spiritualmente sempre più desertica. La villa ospitò negli anni molti ospiti illustri, fra i quali Silvio Pellico, ed il suo santuario fu sempre un riferimento per la popolazione di Viù.

Proprio per continuare nel tempo questo servizio, la contessina Camilla Schiari, rimasta senza discendenza, decise di lasciare il complesso ad una congregazione religiosa, ai Padri Oblati, che lei conosceva e stimava.

Nel 1917 la casa fu quindi affidata agli Oblati, anche se non è chiaro se sia trattato di una donazione o di una vendita, e fu inizialmente dedicata alla villeggiatura dei seminaristi. Mai venne a mancare il contatto con la gente del luogo, che oltre a partecipare alla Messa trovava una guida spirituale ed un conforto nei momenti di difficoltà.

Venne poi un periodo di decadenza, la villa perse il suo splendore e fu quasi dimenticata, tanto che i Padri Oblati pensarono di venderla, ma la costanza e l'impegno di P. Elio Falera rinnovarono la casa, il parco e soprattutto il Santuario, dal quale la Madonna tornò a sorridere agli ospiti ed alla popolazione.

Fu ristrutturato il Santuario, con nuovi pavimenti ed un nuovo altare tratto dalla roccia della montagna e collocato su una sorgente. Il parco fu ripulito ed abbellito, arricchito di viali e di fiori.

La casa fu dotata di stanze da letto, cucina, locali di ritrovo e fu quindi messa in grado in grado di ospitare ritiri, esercizi spirituali e varie altre attività

Oggi la villa è luogo di ritiro e di preghiera per gli ospiti e per la popolazione locale, secondo la tradizione, e la sua struttura ed il suo parco sono continuamente migliorati da un gruppo di volontari.

Importanti lavori di ristrutturazione, per renderla sempre più accogliente e funzionale sono in corso e saranno effettuati nei prossimi anni: è stato rifatto il tetto, i balconi sono stati ricostruiti, tanti piccoli e grandi miglioramenti sono stati implementati negli anni.

Ma uno degli interventi più belli è stata la realizzazione del viale delle statue, dove 4 gruppi statuari in bronzo ricordano i momenti più significativi dell'apparizione di La Salette.

Il 30 giugno 2012 il Monsignor Nosiglia, Vescovo di Torino, ha inaugurato il viale.