Messale Romano

Anno pari - Tempo ordinario

Venerdì settimana III

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Antifona d'Ingresso   Sal 95, 1.6
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario.


Colletta

Dio onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti generosi di opere buone. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura
   2 Sam 11,1-4a.5-10.13-17
Mi hai disprezzato prendendoti in moglie la moglie di Urìa.

Dal secondo libro di Samuèle
L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto Israele a devastare il paese degli Ammoniti; posero l'assedio a Rabba mentre Davide rimaneva a Gerusalemme. 
Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella terrazza egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto. Davide mandò a informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: «E' Betsabèa figlia di Eliam, moglie di Urìa l'Hittìta». Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. La donna, tornata a casa, concepì e fece sapere a Davide: «Sono incinta». 
Allora Davide mandò a dire a Ioab: «Mandami Urìa l'Hittìta». Ioab mandò Urìa da Davide. Arrivato Urìa, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come andasse la guerra. Poi Davide disse a Urìa: «Scendi a casa tua e làvati i piedi». Urìa uscì dalla reggia e gli fu mandata dietro una portata della tavola del re. Ma Urìa dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore e non scese a casa sua. 
Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua. 
La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Urìa. Nella lettera aveva scritto così: «Ponete Urìa in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia». 
Allora Ioab, che assediava la città, pose Urìa nel luogo dove sapeva che il nemico aveva uomini valorosi. Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Ioab; parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche Urìa l'Hittìta.


Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 50
Perdonami, Signore: contro di te ho peccato.


Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; 
nella tua grande bontà cancella il mio peccato. 
Lavami da tutte le mie colpe, 
mondami dal mio peccato. 

Riconosco la mia colpa, 
il mio peccato mi sta sempre dinanzi. 
Contro di te, contro te solo ho peccato, 
quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto.

Tu sei giusto quando parli, 
retto nel tuo giudizio. 
Ecco, nella colpa sono stato generato, 
nel peccato mi ha concepito mia madre. 

Fammi sentire gioia e letizia, 
esulteranno le ossa che hai spezzato. 
Distogli lo sguardo dai miei peccati, 
cancella tutte le mie colpe. 


Canto al Vangelo
   Cf Gc 1,21 
Alleluia, alleluia.

Accogliete docilmente la parola che è stata seminata in voi:
parola che può salvare la vostra vita.
Alleluia.

Vangelo  
Mc 4,26-34
L'uomo getta il seme e dorme; e il seme cresce, senza che lui sappia come.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come un granellino di sènapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.


Sulle Offerte

Accogli i nostri doni, Padre misericordioso, e consacrali con la potenza del tuo Spirito, perché diventino per noi sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.


Comunione 
Sal 33,6

Guardate al Signore e sarete raggianti
e il vostro volto non sarà confuso.

Oppure:    Gv 8,12 
«Io sono la luce del mondo», dice il Signore; 
«chi segue me, non cammina nelle tenebre, 
ma avrà la luce della vita».


Dopo la Comunione

O Dio, che in questi santi misteri ci hai nutriti col corpo e sangue del tuo Figlio, fa' che ci rallegriamo sempre del tuo dono, sorgente inesauribile di vita nuova. Per Cristo nostro Signore.
 

 

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