Messale Romano

Anno C - Domenica XIX

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Antifona d'Ingresso  Sal 73,20.19,22.23
Sii fedele, Signore, alla tua alleanza,
non dimenticare mai la vita dei tuoi poveri.
Sorgi, Signore, difendi la tua causa,
non dimenticare le suppliche di coloro che ti invocano.
 

Réspice, Dómine, in testaméntum tuum,

et ánimas páuperum tuórum ne derelínquas in finem.

Exsúrge, Dómine, et iúdica causam tuam,

et ne obliviscáris voces quæréntium te.

 
Colletta

Dio onnipotente ed eterno, che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, f
a' crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell'eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore...
 

Omnípotens sempitérne Deus, quem, docénte Spíritu Sancto, patérno nómine invocáre præsúmimus, pérfice in córdibus nostris spíritum adoptiónis filiórum, ut promíssam hereditátem íngredi mereámur. Per Dóminum.

 
Oppure:

Arda nei nostri cuori, o Padre, la stessa fede che spinse Abramo a vivere sulla terra come pellegrino, e non si spenga la nostra lampada, perché vigilanti nell'attesa della tua ora siamo introdotti da te nella patria eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura  Sap 18,3. 6-9
Come punisti gli avversari, così ci rendesti gloriosi, chiamandoci a te.

Dal libro della Sapienza
La notte della liberazione, [desti al tuo popolo, Signore, una colonna di fuoco, come guida in un viaggio sconosciuto e come un sole innocuo per il glorioso emigrare.
Quella notte ] fu preannunziata ai nostri padri, perché sapendo a quali promesse avevano creduto, stessero di buon animo. 
Il tuo popolo si attendeva la salvezza dei giusti come lo sterminio dei nemici. Difatti come punisti gli avversari, così ci rendesti gloriosi, chiamandoci a te. 
I figli santi dei giusti offrivano sacrifici in segreto e si imposero, concordi, questa legge divina: i santi avrebbero partecipato ugualmente ai beni e ai pericoli, intonando prima i canti di lode dei padri.  

Salmo Responsoriale
 
Dal Salmo 32
Beato il popolo che appartiene al Signore.

Esultate, giusti, nel Signore:
ai retti si addice la lode. 
Beata la nazione il cui Dio è il Signore, 
il popolo che si è scelto come erede. 

Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme, 
su chi spera nella sua grazia, 
per liberarlo dalla morte 
e nutrirlo in tempo di fame. 

L'anima nostra attende il Signore, 
egli è nostro aiuto e nostro scudo. 
Signore, sia su di noi la tua grazia, 
perché in te speriamo. 

Seconda Lettura
  Eb 11, 1-2.8-19
Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio.

Dalla lettera agli Ebrei
[ Fratelli, la fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. Per mezzo di questa fede gli antichi ricevettero buona testimonianza. 
Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. Per fede anche Sara, sebbene fuori dell'età, ricevette la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso. Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare. ]
Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra. Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria. Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città. 
Per fede Abramo, messo alla prova, offrì Isacco e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unico figlio, del quale era stato detto: In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome. Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe e fu come un simbolo. 

Canto al Vangelo
  
Cf Mt 24,42a.44
Alleluia, alleluia.

Vegliate e state pronti,
perché non sapete in quale giorno verrà il Signore.
Alleluia.

  

  
Vangelo 
Lc 12, 32-48
Anche voi tenetevi pronti.

Dal vangelo secondo Luca

[ In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno. Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. 
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. 
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. 
Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate». ] 
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». 
Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. 
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. 
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. 
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».  
 

Sulle Offerte
Accogli con bontà, Signore, questi doni che tu stesso hai posto nelle mani della tua Chiesa, e con la tua potenza trasformali per noi in sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

 
Ecclésiæ tuæ, Dómine, múnera placátus assúme, quæ et miséricors offerénda tribuísti, et in nostræ salútis poténter éfficis transíre mystérium. Per Christum.

 
Antifona alla Comunione  Sal 147,12.14
Gerusalemme, loda il Signore,
egli ti sazia con fiore di frumento.
 

Lauda, Ierúsalem,

Dóminum, qui ádipe fruménti sátiat te.

 
Oppure: 
Lc 12,35-36
«Siate sempre pronti: simili a coloro
che aspettano il padrone quando torna dalle nozze».

 

Jn 6,51

Panis, quem ego dédero,

caro mea est pro sæculi vita, dicit Dóminus

 
Dopo la Comunione
La partecipazione a questi sacramenti salvi il tuo popolo, Signore, e lo confermi nella luce della tua verità. Per Cristo nostro Signore.
 

 
Sacramentórum tuórum, Dómine, commúnio sumpta nos salvet, et in tuæ veritátis luce confírmet. Per Christum.
 

 

 

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