Casa di spiritualità lanteriana: ritiri, preghiera, formazione
e informazione cattolica degli Oblati di Maria Vergine


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Liturgia del giorno

Lourdes 2023, tema pastorale:

“Vada a dire ai sacerdoti che si costruisca qui una cappella e che ci si venga in processione.”






Il cuore materno di Maria

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Il futuro dell’umanità dipende dal tipo di cuore che si viene formando nelle persone. Se nei cuori vi sono barriere, fratture, egoismi e depressioni, che nascono dallo scontro con la realtà della vita, aumentano le tensioni sociali, cariche di povertà e di guerre. Se si favoriscono cuori aperti, dialoganti, sereni e rasserenanti, le tensioni si compongono e le relazioni si addolciscono, ponendo in primo piano il grido dei poveri e le sofferenze dei malati.

Il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) non si è limitato a teorizzare dei principi di mariologia, ma li ha vissuti con uno spirito pastorale equilibrato. Sempre ha considerato Maria SS.ma come Madre combattiva contro il peccato e contro le strutture attraverso cui il Male impedisce ai figli della Terra di conseguire la propria realizzazione in Dio.

La Vergine intercede e schiaccia la testa al serpente in azione; per questo sta sempre sul piede di guerra, anche per debellare l’eresia e difendere la Chiesa dai suoi nemici, e aiutare gli increduli e i creduloni. Da Maria impariamo a fare tesoro della Grazia e a curare la qualità della nostra preghiera, in modo che essa sia attenta, fervorosa, bella, artistica e umile.

Questo volume è un invito ad ampliare il cuore, come Maria. L’umanità ha urgenza di cuori umili, contemplativi, dolci, pronti, semplici, generosi, caritatevoli, costanti nel bene e sapienti.



La vita di Maria vergine
NEGLI SCRITTI DEL VEN. PIO BRUNO LANTERI

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Il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) ha ben compreso che la strada percorsa dalla Vergine fu quella dell’Amore: «Dal momento che nel cuore di Maria ardeva singolarmente l’amore dello Spirito Santo, l’opera dello Spirito Santo fece mirabilmente miracoli nella sua carne».
Ciò che attira la benevolenza di Dio non è la bellezza fisica, ma la ricchezza interiore, la virtù, la santità, ossia la conformità della volontà della creatura a quella del suo Creatore. Maria Santissima ha amato incondizionatamente la volontà di Dio: questo ha fatto di lei la donna più forte nella storia dell’umanità.
Da lei il ven. Lanteri ha attinto l’importanza della meditazione quotidiana per elevarsi a Dio e sviluppare un animo generoso, ingegnoso nelle opere di carità.
Convinto che Maria fosse morta «d’amor di Dio», il virtuoso sacerdote piemontese ci invita a chiedere «la febbre del suo divino amore». I veri credenti, infatti, sono quelli che sentono la mancanza del Fuoco ardente all’interno della Chiesa.
È attuale l’esortazione di san Bernardo di Chiaravalle: «Oh tu, che nelle vicissitudini della vita, più che di camminare per terra hai l’impressione di essere sballottato tra tempeste e uragani, se non vuoi finire travolto dall’infuriare dei flutti, non distogliere lo sguardo dal chiarore di questa stella!»
Questo testo aiuta a conoscere la densità e luminosità della vita di Maria Santissima.


Il cristianesimo al tempo di sant'Agostino

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Il Quarto e il Quinto Secolo visti dal ven. Lanteri
Dopo quasi tre secoli di persecuzioni, il Cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale dell’Impero; per combattere l’eresia si impose la confessione di fede. E così siamo arrivati ad oggi. La strada consigliata dal ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) invece è quella dei santi: Elena, Pacomio, Ilario, Eusebio, Efrem, Paciano, Martino, Ambrogio, Giovanni Crisostomo, Massimo, Patrizio, Leone Magno, Prospero e soprattutto Agostino, che ha faticato per conoscere Dio e se stesso, apprendendo anche dai sogni.
Un giorno sant’Agostino si vide in sogno passeggiare lungo il mare e incontrare un bambino che con una conchiglia prendeva l’acqua e la versava in una piccola buca nella sabbia. Alla domanda su cosa stesse facendo, il bambino rispose: «Voglio travasare il mare in questa mia buca». Il santo gli fece notare che era una cosa impossibile. Il bambino, fattosi serio, replicò: «Impossibile è per te scandagliare con la piccolezza della tua mente i Misteri di Dio». «Vuoi forse dirmi che Dio non vuole essere capito?». «Cosa voglio dirti lo capirai da ciò che ora faccio» rispose il bambino. Con la conchiglia divenuta enorme, raccolse l’acqua del mare, prosciugandolo e la pose nella buca, che si allargò a dismisura, fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il santo si svegliò e capì.
Questo testo vuole aiutare a essere cristiani consapevoli, passando – per Grazia di Dio – dal guardare al capire, dall’ascoltare al comprendere, dal timore all’amore, dalle fantasie alla realtà.



Convertirsi e amare la Sapienza

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Il ven. Lanteri e la santità ebreo-cristiana delle origini
Gesù ha costruito le basi del Regno di Dio; Apostoli, Discepole e Discepoli hanno alzato lentamente le mura. I successori hanno continuato l’opera –in altezza e in larghezza– tramite sacrifici, costanza, calma, fiducia, pazienza senza misura, sollecitando la conversione.
Pentirsi significa rinsavire, non rinchiudersi nel passato, ma correggersi, aprendosi al cambiamento. Maria di Magdala e Maria Egiziaca hanno compiuto un cammino di liberazione, tramite la penitenza e vivendo la maternità spirituale.
Il dramma per il Padre non è il figlio minore, che se ne va e torna, ma il fratello maggiore, che Gli sta vicino e non Lo conosce. Il Figlio è stato ucciso come peccatore, proprio da quanti si reputavano perfetti!
Il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) ha molto sofferto a causa dei giusti, che nella Chiesa sentenziano con eresie e fanno scelte ottuse nella vita pastorale; avvelenati da invidie, superbie e incredulità, costoro seminano scetticismo. Il problema, quindi, non è convertire chi sa di essere peccatore, ma chi si ritiene retto ed è pieno di amor proprio.
Oggi c’è bisogno di una nuova stagione spirituale, che riaccenda l’amore divino in molti cuori. In questo testo non mancano i buoni esempi per convertirsi e amare la Sapienza. Sono le persone più umili –specie le donne– a rendere vitale la Chiesa!




I primi tre secoli del cristianesimo

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Riflessioni lanteriane sulla grandezza delle origini

li apostoli, le discepole e i discepoli hanno portato il Vangelo in ogni parte dell’Impero: il messaggio di amore e di fede di Cristo ha trovato accoglienza in tutte le classi sociali, fra i ricchi e i poveri, fra gli uomini e le donne, fra i nobili e gli schiavi, fra i militari e i contadini. In questo modo «è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione» (1Cor 1,21).

I primi cristiani hanno edificato nel mondo greco-romano la Chiesa, il nuovo Tempio, cercando di essere un cuor solo e un’anima sola, rispettando l’autorità civile.

I primi secoli di vita furono spesso tragici per la Chiesa. Ma –nonostante le persecuzioni– nell’Impero sono nate ovunque comunità cristiane, minacciate all’interno da scissioni e spaccature, a causa delle eresie e della zizzania di scrupolosi rigoristi, che si presentavano quali mistiche pecore.

La Chiesa è così fiorita con l’esercizio delle virtù proprie dei Martiri, testimoni fedeli dell’amore di Dio Padre. Dio è Misericordia, più che intransigenza.

Il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) ha aiutato a leggere l’opera di Dio nella gloriosa origine della Chiesa, perché con lo stesso spirito si sia pietre vive nella società contemporanea, vivendo la Grazia di Dio.



Dalla Creazione all'Incarnazione

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È importante fermarsi a considerare la storia umana e la ricerca del senso dell’Universo da parte di chi ci ha preceduto. Nelle parole di persone sagge dell’umanità troviamo raggi di sapienza.
Secondo il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830), «non vi è creatura spirituale che abbia alcun pensiero o alcuna idea a cui Dio non contribuisca e non cooperi».
La Parola-Logos «illumina ogni uomo» (Gv 1,9). L’Unico Signore è desideroso che «tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità» (1Tm 2,4).
Lanteri non ha disprezzato il pensiero di molti pagani, che hanno saputo condurre una vita virtuosa, volendo il Bene a ogni costo; da loro ha tratto solidi insegnamenti, su cui ha edificato il proprio santuario interiore. In tale modo ha poi potuto proporre la Verità in tutta la sua Bellezza e nel rispetto assoluto della carità.
Il cuore dell’essere umano tende all’Eterno. Ognuno di noi è l’Adamo che si affaccia al Mondo e vuole trovare la felicità in ciò che la Terra è e dona. A cosa ci guida il Dio Unico della Comunione?




Sereni e forti nelle tribolazioni


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Il nostro equilibrio individuale è minacciato dalla superficialità, dalla frenesia e dall’immaturità personale, non dalle sofferenze e dalla Croce. Tribolazioni e avversità – se sono prese con inferiorità d'animo – divengono più pesanti e nuocciono allo spirito.

Il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) ebbe un programma chiaro: «Sono un essere umano, devo operare sempre con la ragione. Sono cristiano, devo operare sempre per fede. Sono figlio di Dio, devo operare sempre per amore».

Con forza interiore ha affrontato grandi sofferenze, lucidamente e serenamente, e ha educato le persone da lui guidate spiritualmente a praticare le virtù, con un «culto ragionevole» (Rm 12,1). L’esperienza della Grazia, l’esercizio della buona morte e la nostalgia del Paradiso hanno sostenuto gli esseri umani sapienti, di cui si parla in questo testo.

L’Amore di Dio, che tutto paga, ha mosso i cuori di questi lottatori, spingendoli in prima linea ad aiutare i malati in occasione di epidemie, anche a rischio della propria vita. Per costoro la fede cristiana è stata esperienza della bellezza del vivere in Cristo.



Per chi cerca il senso di tutto

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Vi sono persone che non cercano solo un nuovo vestito, un nuovo cibo, una nuova bevanda, qualcosa per divertirsi o consolarsi, oppure il libro di cui tutti parlano per essere alla moda. Perché continuare a correre sui tapis roulant delle sciocchezze dei tuttologi odierni, che logorano forze e talenti?
C’è chi, da vero anticonformista, va cercando il senso (=il Logos) di tutto, perché insoddisfatto dalla riduzione della vita alla ricerca del piacere, del potere o dell’apparenza.
Per imparare dalle cose di ogni giorno e dare una risposta alle domande più profonde abbiamo bisogno di tranquillità, raccoglimento, consapevolezza, silenzio. I pensieri raccolti in questo volumetto aiutano a fermarsi ed a costruire l’arca, che permette di salvarsi dalle violente tempeste di un mondo illogico (senza Logos), istrionico, incapace di dare gioia e pace.
Queste pagine rivelano la profondità di comprensione dell’animo umano e della Bontà di Dio da parte del ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830), con proposte che aiutano a riflettere, a ritornare in se stessi e servire Dio, dandoGli Gloria, concretizzando il programma di santa Caterina da Genova: «Gesù nel cuore, Eternità nella mente, Mondo sotto i piedi, Volontà di Dio in ogni cosa, e sopra tutto amore, amore a Dio che è tutto amore. Laus Deo».



San Giuseppe: primo oblato di Maria Vergine


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San Giuseppe non custodisce e provvede al bambino soltanto quando è giorno, quando tutto è facile, scontato e solare.
Egli, ministro della Salvezza, Lo prende con sé nella notte, quando le difficoltà sembrano avere il sopravvento e si espandono le tenebre del dubbio, dell’agguato e del terrore, della tentazione di farsi un dio e una religione secondo il proprio modo di vedere.
Il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) ha invitato ad andare a san Giuseppe con il cuore, con una scelta meditata e con la preghiera, indicandolo quale esempio per la fede, il servizio umile e generoso e l’adesione senza riserve alla Volontà di Dio. San Giuseppe è di grande aiuto per vivere l’amicizia e le relazioni umane, per avere quella purezza di cuore, necessaria anche per l’interpretazione dei sogni e per affrontare l’agonia e la morte.
La raccolta delle preghiere finali risponde all’intento del ven. Lanteri: non ci si limiti a parlare di san Giuseppe, ma si parli con san Giuseppe, amico saggio, modello per come vivere l’amicizia, esempio di oblazione e di accoglienza delle ispirazioni, conforto nell’evangelizzazione.



La compassione per i peccatori e per i defunti


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Dio volge uno sguardo alla nostra miseria e prova compassione.
Egli è veramente «Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione»
(2Cor 1,3).
Fondandosi sugli insegnamenti di Nostro Signore Gesù Cristo, il ven. Pio Bruno Lanteri
(1759-1830) fu un teologo ricco di dottrina e di devozione, amante della cultura e della pietà popolare, dotto e in grado di suscitare emozioni, vicino alle persone che soffrono per i loro peccati sulla Terra o nel Purgatorio.
Amando il prossimo, ne ricercava il benessere spirituale, convinto che un’anima è una diocesi e si oppose a coloro che amano fare credere al popolo fedele che la pietà religiosa sia un’imperfezione, una debolezza.
Accogliamo i suggerimenti dell’equilibrato sacerdote piemontese e dei primi Oblati di Maria Vergine, che non si limitarono a dispensare sacramenti. Il loro fu un ministero di aiuto a vivere in Grazia e un ministero di consolazione per coloro che – defunti – sono in uno stato di purificazione prima di raggiungere la comunione perfetta di vita con Dio.



La speranza combattiva. Ora comincio: chi come dio?


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Sorprende la difficoltà che incontrano le persone praticanti nelleggere e interpretare il soprannaturale.
Il Concilio Vaticano II ha ricordato che «tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda con il potere delle tenebre; lotta cominciata fin dall’origine del mondo, destinata a durare, come dice il Signore, fino all’ultimo giorno».
Il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) si è preoccupato di formare apostoli e discepoli attenti e vigilanti, saldi nella roccia dell’amore e della fede in Gesù.
La frase che più caratterizza il suo stile combattivo è la seguente:
«Nunc cœpi: quis ut Deus?» che significa: «Ora comincio: chi come Dio?». La vita spirituale è un continuo ricominciare e, nel grido «chi è come Dio?», san Michele afferma il supremo principio di riconoscere Dio come l’Assoluto, relativizzando le
illusioni umane e l’idolatria di denaro e potere.
Anche noi non possiamo tirarci indietro.
Questo volumetto è ricco di sapienza, di dottrina e di solida spiritualità, per crescere sempre più in una speranza combattiva, tenendo «sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno» e prendendo «anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio» (Efesini 6,16-17)



Il demonio e l'inferno. 

Secondo la demonologia del ven. Pio Bruno Lanteri.


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La società di oggi non ha bisogno di dolcificanti, ma di Verità. Gesù Cristo non è venuto soltanto per insegnare a volerci bene, ma anche per darci i mezzi per scacciare la potenza oscura che vuole il nostro male, rendendoci schiavi del peccato. Il demonio allontana dall’amore e dalla carità per renderci apatici, senza nessun fuoco nell’anima; offusca la mente, indebolisce la fede, rendendoci assertori del non senso ed incapaci di prendere una posizione, affascinati dalle falsità.
Il venerabile Pio Bruno Lanteri (1759-1830), vivendo in grazia di Dio, ha agito con coraggiosa lucidità, istruendo le persone da lui dirette spiritualmente su diversi punti della demonologia e sul rischio dell’impenitenza finale. Questi consigli sono sintetizzati in questo libro, strumento utile per conoscere la strategia e la tattica del Maligno.
Nel ripercorrere le piste di riflessione della demonologia lanteriana, approfondiamo la Sacra Scrittura, aiutati dalla sana dottrina, dalla sapienza di maestri nella fede, dall’autentica spiritualità dei santi e di dotti sacerdoti gesuiti.
Meditare su Lucifero e sui demoni aiuta a scrollare il torpore facendo entrare la Luce; allarga i nostri orizzonti, suscitando persone generose, disposte a mettersi sulla bocca dell’Inferno per impedire che alcuno vi entri. 



Custoditi dagli Angeli. 

Secondo l'angelologia del ven. Pio Bruno Lanteri


Esaurita la prima edzione, disponibile la seconda, riveduta


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Il venerabile Pio Bruno Lanteri (1759-1830) è stato particolarmente attento all’azione degli Angeli, aiutato dalla Bibbia e dagli scritti di santi e di predicatori gesuiti.
Gli Angeli della Pace e della Gioia vogliono aiutarci ad avere un cuore ardente di amore ed un’idea grande di Dio e del Paradiso, a crescere nelle virtù, a praticare la riparazione, a maturare le relazioni, ad essere attenti ai problemi sociali in modo responsabile.
L’Angelo custode, senza interferire con il nostro libero arbitrio, incoraggia a modificare le nostre debolezze, a lottare contro le cattive inclinazioni, ispirando nuovi ideali.
La spiritualità angelica è un buon rimedio contro la solitudine e la mancanza di senso, oggi dilaganti. Nel momento di grande dolore, chi scopre l’amico celeste e la protezione di san Michele si apre all’alterità, sviluppando la capacità di amare e la centralità di Dio.
Questo libro offre criteri di discernimento solidi ed esempi di persone che hanno vissuto questa spiritualità.