Messale Romano

Tempo di Quaresima

Lunedì settimana IV

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Antifona d'Ingresso   Sal 30,7-8
Io confido nel Signore.
Esulterò e mi rallegrerò per la tua misericordia,
perché hai guardato con bontà alla mia miseria.

 

Ego autem in Dómino sperábo. Exsultábo,

et lætábor in tua misericórdia, quia respexísti humilitátem meam.


Colletta
O Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi sacramenti, fa' che la comunità dei tuoi figli si edifichi con questi segni misteriosi della tua presenza e non resti priva del tuo aiuto per la vita di ogni giorno. Per il nostro Signore...

 

Deus, qui ineffabílibus mundum rénovas sacraméntis, præsta, quæsumus, ut Ecclésia tua et ætérnis profíciat institútis, et temporálibus non destituátur auxíliis. Per Dóminum.


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura
   Is 65, 17-21
Non si udranno più voci di pianto, né grida di angoscia.

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore: 
«Ecco io creo nuovi cieli e nuova terra; 
non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, 
poiché si godrà e si gioirà sempre 
di quello che sto per creare, 
e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio. 
Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. 
Non si udranno più in essa 
voci di pianto, grida di angoscia. 
Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, 
né un vecchio che dei suoi giorni non giunga alla pienezza; 
poiché il più giovane morirà a cento anni 
e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto. Fabbricheranno case e le abiteranno, 
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 29 
Ti esalto, Signore, perché mi hai liberato.

Signore Dio mio, 
a te ho gridato e mi hai guarito. 
Signore, mi hai fatto risalire dagli inferi, 
mi hai dato vita perché non scendessi nella tomba. 

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli, 
rendete grazie al suo santo nome, 
perché la sua collera dura un istante, 
la sua bontà per tutta la vita. 
Alla sera sopraggiunge il pianto e al mattino, ecco la gioia. 

Ascolta, Signore, abbi misericordia, 
Signore, vieni in mio aiuto. 
Hai mutato il mio lamento in danza, 
Signore, mio Dio, ti loderò per sempre. 

Canto al Vangelo    Gv 6,63.68
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Vangelo
   Gv 4, 43-54
Va', tuo figlio vive.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù partì dalla Samarìa per andare in Galilea. Ma egli stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria. Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa. 
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Ma il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli risponde: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua famiglia. 
Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea. 

Sulle Offerte
Venga a noi, Signore, dall'offerta di questo sacrificio una forza di vita nuova, perché liberati da ogni compromesso col male possiamo crescere nello spirito del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.

 

Dicátæ tibi, Dómine, quæsumus, capiámus oblatiónis efféctum, ut, a terrénæ vetustátis conversatióne mundáti, cæléstis vitæ proféctibus innovémur. Per Christum.


Prefazio di Quaresima IV
I frutti del digiuno

E' veramente cosa buona e giusta, 
nostro dovere e fonte di salvezza, 
rendere grazie sempre e in ogni luogo 
a te, Signore, Padre santo, 
Dio onnipotente ed eterno.

Con il digiuno quaresimale 
tu vinci le nostre passioni, elèvi lo spirito, 
infondi la forza e doni il premio, 
per Cristo nostro Signore.

Per questo mistero si allietano gli angeli 
e per l'eternità adorano la gloria del tuo volto. 
Al loro canto concedi, o Signore, 
che si uniscano le nostre umili voci 
nell'inno di lode:

Santo, Santo, Santo ...

 

Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre,

nos tibi semper et ubíque grátias ágere:

Dómine, sancte Pater, omnípotens ætérne Deus:

 

Qui corporáli ieiúnio vítia cómprimis,

mentem élevas, virtútem largíris et præmia:

per Christum Dóminum nostrum.

 

Per quem maiestátem tuam laudant Angeli,

adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes.

Cæli cælorúmque Virtútes, ac beáta Séraphim,

sócia exsultatióne concélebrant.

Cum quibus et nostras voces ut admítti iúbeas,

deprecámur, súpplici confessióne dicéntes:

 

Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sábaoth.


Comunione   Ez 36,27
«Porrò il mio spirito dentro di voi,
perché camminiate secondo i miei precetti
e osserviate fedelmente le mie leggi»,
dice il Signore.

 

Spíritum meum ponam in médio vestri,

et fáciam ut in præcéptis meis ambulétis,

et iudícia mea custodiátis,

et operémini, dicit Dóminus.


Dopo la Comunione

O Dio, nostro Padre, questo tuo sacramento rinnovi e santifichi la nostra vita e ci renda degni di possedere l'eredità eterna. Per Cristo nostro Signore.

 

Sancta tua nos, Dómine, quæsumus, et renovándo vivíficent, et sanctificándo ad ætérna perdúcant. Per Christum.

 

Oratio super populum

Plebem tuam, Dómine, quæsumus, intérius exteriúsque restáura, ut quam corpóreis non vis delectatiónibus impedíre, spiritáli fácias vigére propósito. Per Christum.

 

 

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