Messale Romano

17 Novembre - Santa Elisabetta d'Ungheria

patrona del terz'ordine francescano

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Antifona d'Ingresso
Rallegriamoci tutti nel Signore nel ricordo di santa Elisabetta:
con noi gioiscono gli Angeli e lodano in coro il Figlio di Dio.

Colletta
O Dio, che a sant'Elisabetta,
hai dato la grazia di riconoscere e onorare Cristo nei poveri,
concedi anche noi, per sua intercessione,
di servire con instancabile carità 
coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura  Sir 26,1-4. 13-21 
Grazia su grazia è una donna santa e di cuore puro.
 

Dal libro del Siracide 
Beato il marito di una donna virtuosa;
il numero dei suoi giorni sarà doppio.
Una brava moglie è la gioia del marito,
questi trascorrerà gli anni in pace.
 
Una donna virtuosa è una buona sorte,
viene assegnata a chi teme il Signore.
Ricco o povero il cuore di lui ne gioisce,
in ogni tempo il suo volto appare sereno.

La grazia di una donna allieta il marito,
la sua scienza gli rinvigorisce le ossa.
E' un dono del Signore una donna silenziosa,
non c'è compenso per una donna educata.

Grazia su grazia è una donna pudica,
non si può valutare il peso di un'anima modesta.
Il sole risplende sulle montagne del Signore,
la bellezza di una donna virtuosa adorna la sua casa.

Salmo Responsoriale 
Dal Salmo 30
Tu sei, o Dio, la mia roccia, e il mio baluardo.

In te, o Signore, mi sono rifugiato,
non sarò mai deluso.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.

Esulterò di gioia per la tua grazia,
perché hai guardato alla mia miseria,
hai conosciuto le mie angosce;
hai guidato al largo i miei passi.

Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia
davanti agli occhi di tutti.
 
Amate il Signore, voi tutti suoi santi;
il Signore protegge i suoi fedeli.
Siate forti, riprendete coraggio,
o voi tutti che sperate nel Signore.

Seconda Lettura  1 Tm 5,3-10
Onora le vedove, quelle che sono veramente vedove. 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Carissimo, onora le vedove, quelle che sono veramente vedove; ma se una vedova ha figli o nipoti, questi imparino prima a praticare la pietà verso quelli della propria famiglia e a rendere il contraccambio ai loro genitori, poiché è gradito a Dio. 
La donna veramente vedova e che sia rimasta sola, ha riposto la speranza in Dio e si consacra all'orazione e alla preghiera giorno e notte; al contrario quella che si dà ai piaceri, anche se vive, è gia morta. Proprio questo raccomanda, perché siano irreprensibili. Se poi qualcuno non si prende cura dei suoi cari, soprattutto di quelli della sua famiglia, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele. 
Una vedova sia iscritta nel catalogo delle vedove quando abbia non meno di sessant'anni, sia andata sposa una sola volta, abbia la testimonianza di opere buone: abbia cioè allevato figli, praticato l'ospitalità, lavato i piedi ai santi, sia venuta in soccorso agli afflitti, abbia esercitato ogni opera di bene.

Canto al Vangelo 
Sir 26,21-22
Alleluia, alleluia.

Come il sole che brilla nel più alto dei cieli,
così è la bellezza di una donna buona nell'ordine della sua casa:
una lampada splendente su un candelabro sacro.

Alleluia.

  

  
Vangelo 
Mt 25,31-40
Ogni volta che avete fatto del bene a un solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: 
Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 

Allora i giusti gli risponderanno: 
Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 

Rispondendo, il re dirà loro: 
In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me».

Sulle Offerte

Accetta, o Signore, l'offerta del nostro servizio sacerdotale nel ricordo di Santa Elisabetta, e concedi che, liberi dagli affanni e dagli egoismi del mondo, diventiamo ricchi di te, unico bene. Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla Comunione
  Gv 13,35
«Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,
se vi amerete gli uni gli altri»,
dice il Signore.

Dopo la Comunione
O Padre, che ci hai fatti tuoi commensali, donaci di imitare l'esempio di santa Elisabetta che si consacrò a te con tutto il cuore, e si prodigò instancabilmente per il bene del tuo popolo.
Per Cristo nostro Signore.
 

 

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