Messale Romano

Anno C - Domenica XXXII

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Antifona d'Ingresso  Sal 87,3
La mia preghiera giunga fino a te;
tendi, o Signore, l'orecchio
alla mia preghiera.
 

Intret orátio mea in conspéctu tuo;

inclína aurem tuam ad precem meam, Dómine.

 
Colletta

Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...
 
Omnípotens et miséricors Deus, univérsa nobis adversántia propitiátus exclúde, ut, mente et córpore páriter expedíti, quæ tua sunt líberis méntibus exsequámur. Per Dóminum...

 
Oppure:

O Dio, Padre della vita e autore della risurrezione, davanti a te anche i morti vivono; f
a' che la parola del tuo Figlio seminata nei nostri cuori, germogli e fruttifichi in ogni opera buona, perché in vita e in morte siamo confermati nella speranza della gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

LITURGIA DELLA PAROLA


Prima Lettura  2 Mac 7, 1-2. 9-14
Il re
del mondo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.

Dal secondo libro dei Maccabei

In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re a forza di flagelli e nerbate a cibarsi di carni suine proibite. 
Il primo di essi, facendosi interprete di tutti, disse al re: «Che cosa cerchi di indagare o sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le patrie leggi». 
E il secondo giunto all'ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna». 
Dopo torturarono il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani e disse dignitosamente: «Da Dio ho queste membra e, per le sue leggi, le disprezzo, ma da lui spero di riaverle di nuovo»; così lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza del giovinetto, che non teneva in nessun conto le torture. 
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti.  Ridotto in fin di vita, egli diceva: «E' bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita». 

Salmo Responsoriale
 
Dal Salmo 16
Ci sazieremo, Signore,  contemplando il tuo volto.

Accogli, Signore, la causa del giusto, 
sii attento al mio grido. 
Porgi l'orecchio alla mia preghiera: 
sulle mie labbra non c'è inganno. 

Sulle tue vie tieni saldi i miei passi 
e i miei piedi non vacilleranno. 
Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta; 
porgi l'orecchio, ascolta la mia voce. 

Proteggimi all'ombra delle tue ali;
io per la giustizia contemplerò il tuo volto, 
al risveglio mi sazierò della tua presenza. 


Seconda Lettura  2 Ts 2, 16 - 3, 5
Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene. 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata come lo è anche tra voi e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti infatti è la fede. Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno.
E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo. Il Signore diriga i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di Cristo.


Canto al Vangelo
  Gv 11,25.26
Alleluia, alleluia.

Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore;
chi crede in me non morirà in eterno.

Alleluia.

  

  
Vangelo  Lc 20, 27-38
Dio non ò Dio dei morti, ma dei vivi.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e posero a Gesù questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. 
C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. 
Da ultimo anche la donna morì. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie». 
Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. 
Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». 
 

Sulle Offerte
Volgi il tuo sguardo, o Padre, alle offerte della tua Chiesa, e f
a' che partecipiamo con fede alla passione gloriosa del tuo Figlio, che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore.
 
Sacrifíciis præséntibus, Dómine, quæsumus, inténde placátus, ut, quod passiónis Fílii tui mystério gérimus, pio consequámur afféctu. Per Christum.

 
Antifona alla Comunione  Sal 22,1-2
Il Signore è mio pastore, non manco di nulla;
in pascoli di erbe fresche mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.

 
Dóminus regit me, et nihil mihi déerit;

in loco páscuæ ibi me collocávit,

super aquam refectiónis educávit me.

 
Oppure:
  Lc 24,35
I discepoli riconobbero Gesù, il Signore,
nello spezzare il pane.

 
Cognovérunt discípuli

Dóminum Iesum in fractióne panis.

  
Oppure:  Lc 20,38
«Dio non è il Dio dei morti, ma dei vivi,
perché tutti vivono in lui».

 
Dopo la Comunione
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; la forza dello Spirito Santo, che ci hai comunicato in questi sacramenti, rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

 
Grátias tibi, Dómine, reférimus sacro múnere vegetáti, tuam cleméntiam implorántes, ut, per infusiónem Spíritus tui, in quibus cæléstis virtus introívit, sinceritátis grátia persevéret. Per Christum.

 

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