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Tempo di Quaresima

Domenica terza settimana - Ufficio delle Letture

 

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode

Gloria al Padre e al Figlio *
  e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre, *
  nei secoli dei secoli. Amen.

INNO

 

       Protesi alla gioia pasquale,
sulle orme di Cristo Signore,
seguiamo l'austero cammino
della santa Quaresima.

La legge e i profeti annunziarono
dei quaranta giorni il mistero;
Gesù consacrò nel deserto
questo tempo di grazia.

Sia parca e frugale la mensa,
sia sobria la lingua ed il cuore;
fratelli, è tempo di ascoltare
la voce dello Spirito.

Forti nella fede vigiliamo
contro le insidie del nemico:
ai servi fedeli è promessa
la corona di gloria.

Sia lode al Padre onnipotente,
al Figlio Gesù redentore,
allo Spirito Santo Amore,
nei secoli dei secoli. Amen.
 


 
1 ant. Ogni giorno ti lodo e ti benedico, Signore.
 

SALMO 144 Lode alla Maestà divina
Imperscrutabili sono le ricchezze di Cristo. Si manifesta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo nostro Signore (cf. Ef 3,8-1l).
I (1-9)

O Dio, mio re voglio esaltarti *
    e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno *
    lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Grande è il Signore *
    e degno di ogni lode,
la sua grandezza *
    non si può misurare.

Una generazione narra all'altra le tue opere, *
    annunzia le tue meraviglie.
Proclamano lo splendore della tua gloria *
    e raccontano i tuoi prodigi.

Dicono la stupenda tua potenza *
    e parlano della tua grandezza.
Diffondono il ricordo della tua bontà immensa, *
    acclamano la tua giustizia.

Paziente e misericordioso è il Signore, *
    lento all'ira e ricco di grazia.
Buono è il Signore verso tutti, *
    la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

 
1 ant. Ogni giorno ti lodo e ti benedico, Signore.
 

 
2 ant. Il tuo regno,
è regno di tutti i secoli, Signore.
 

II (10-13)

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere *
    e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno *
    e parlino della tua potenza,

per manifestare agli uomini i tuoi prodigi *
    e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è regno di tutti i secoli, *
    il tuo dominio si estende ad ogni generazione.

 
2 ant. Il tuo regno,
è regno di tutti i secoli, Signore.
 

 
3 ant. Fedeltà in tutte le parole del Signore,
amore in tutte le sue opere.
 

III (14-21)

Fedele è il Signore in tutte le sue parole *
    santo in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano *
    e rialza chiunque è caduto.

Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa *
    e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
Tu apri la tua mano *
    e sazi la fame di ogni vivente.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie *
    santo in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano, *
    a quanti lo cercano con cuore sincero.

Appaga il desiderio di quelli che lo temono, *
    ascolta il loro grido e li salva.
Il Signore protegge quanti lo amano, *
    ma disperde tutti gli empi:

Canti la mia bocca *
    la lode del Signore.
Ogni vivente benedica il suo nome santo, *
    in eterno e sempre.

 
3 ant. Fedeltà in tutte le parole del Signore,
amore in tutte le sue opere.
 

VERSETTO

V. Con il pane della vita ci nutri, Signore;
R. ci offri da bere l'acqua della sapienza.

PRIMA LETTURA

Dal libro dell'Esodo 22,20-23,9
 
Leggi riguardo al forestiero e al povero
(Codice dell'alleanza)

    Così dice il Signore: «Non molesterai il forestiero, né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto.
    Non maltratterai la vedova o l'orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, la mia collera si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
    Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all'indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
    Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai al tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, perché io sono pietoso.
    Non bestemmierai Dio e non maledirai il principe del tuo popolo.
    Non ritarderai l'offerta di ciò che riempie il tuo granaio e di ciò che stilla dal tuo frantoio.
    Il primogenito dei tuoi figli lo darai a me.
    Così farai per il tuo bue e per il tuo bestiame minuto: sette giorni resterà con sua madre, l'ottavo giorno me lo darai.
    Voi sarete per me uomini santi: non mangerete la carne di una bestia sbranata nella campagna, la getterete ai cani.
    Non spargerai false dicerie; non presterai mano al colpevole per essere testimone in favore di un'ingiustizia. Non seguirai la maggioranza per agire male e non deporrai in processo per deviare verso la maggioranza, per falsare la giustizia.
    Non favorirai nemmeno il debole nel suo processo.
    Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. Quando vedrai l'asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo.
    Non farai deviare il giudizio del povero, che si rivolge a te nel suo processo.
    Ti terrai lontano da parola menzognera. Non far morire l'innocente e il giusto, perché io non assolvo il colpevole.
    Non accetterai doni, perché il dono acceca chi ha gli occhi aperti e perverte anche le parole dei giusti.
    Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscetela vita del forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d'Egitto».

RESPONSORIO                    Sal 81,3-4; cfr. Gc 2,5

R. Difendete il debole e l'orfano, al misero e al povero fate giustizia. * Salvate il debole e l'indigente, liberateli dalla mano degli empi.
V. Dio ha scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno.
R. Salvate il debole e l'indigente, liberateli dalla mano degli empi.

SECONDA LETTURA

Dai «Trattati su Giovanni» di Sant'Agostino, vescovo
 
(Trattato 15,10-12.16-17; CCL 36,154-156)
Arrivò una donna di Samaria ad attingere acqua

    «E arrivò una donna» (Gv 4,7): figura della Chiesa, non già giustificata, ma ormai sul punto di esserlo. E questo il tema della conversazione.
    Viene senza sapere, trova Gesù che inizia il discorso con lei.
    Vediamo su che cosa, vediamo perché «Venne una donna di Samaria ad attingere acqua». I samaritani non appartenevano al popolo giudeo: erano infatti degli stranieri. E significativo il fatto che questa donna, la quale era figura della Chiesa, provenisse da un popolo straniero. La Chiesa infatti sarebbe venuta dai pagani, che, per i giudei erano stranieri.
    Riconosciamoci in lei, e in lei ringraziamo Dio per noi. Ella era una figura non la verità, perché anch'essa prima rappresentò la figura per diventare in seguito verità. Infatti credette in lui, che voleva fare di lei la nostra figura. «Venne, dunque, ad attingere acqua». Era semplicemente venuta ad attingere acqua, come sogliono fare uomini e donne.
    «Gesù le disse: Dammi da bere. I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la samaritana gli disse: Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me che sono una donna samaritana? I giudei infatti non mantengono buone relazioni con i samaritani» (Gv 4,7-9).
    Vedete come erano stranieri tra di loro: i giudei non usavano neppure i recipienti dei samaritani. E siccome la donna portava con se la brocca con cui attingere l'acqua, si meravigliò che un giudeo le domandasse da bere, cosa che i giudei non solevano mai fare. Colui però che domandava da bere aveva sete della fede della samaritana.
    Ascolta ora appunto chi è colui che domanda da bere. «Gesù le rispose: se tu conoscessi il dono di Dio e chi è Colui che ti dice: Dammi da bere, forse tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato acqua viva» (Gv 4,10).
    Domanda da bere e promette di dissetare. È bisognoso come uno che aspetta di ricevere, e abbonda come chi è in grado di saziare. «Se conoscessi, dice il dono di Dio». Il dono di Dio è lo Spirito Santo. Ma Gesù parla alla donna in maniera ancora velata, e a poco a poco si apre una via al cuore di lei. Forse già la istruisce. Che c'è infatti di più dolce e di più affettuoso di questa esortazione: «Se tu conoscessi il dono di Dio, e chi è Colui che ti dice: Dammi da bere, forse tu stessa gliene avresti chiesto, ed Egli ti avrebbe dato acqua viva»?
    Quale acqua, dunque, sta per darle, se non quella di cui è scritto: «E in te la sorgente della vita»? (Sal 35,10).
    Infatti come potranno aver sete coloro che «Si saziano dell'abbondanza della tua casa»? (Sal 35,9).
    Prometteva una certa abbondanza e sazietà di Spirito Santo, ma quella non comprendeva ancora, e, non comprendendo, che cosa rispondeva? La donna gli dice: «Signore dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua» (Gv 4,15). Il bisogno la costringeva alla fatica, ma la sua debolezza non vi si adattava volentieri. Oh! se avesse sentito: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò»! (Mt 11,28). Infatti Gesù le diceva questo, perché non dovesse più faticare, ma la donnar non capiva ancora.

RESPONSORIO                    


R. Gesù esclamò ad alta voce: Chi ha sete venga a me e beva. Chi crede in me, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno. Questo diceva dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui.
V. Chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete.
R. Questo diceva dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui.

Te Deum

Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.

Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

ORAZIONE

    O Dio misericordioso, fonte di ogni bontà, tu ci hai proposto a rimedio del peccato il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna: guarda benigno a noi che riconosciamo la nostra miseria e, poiché ci opprime il rimorso delle colpe, la tua misericordia ci sollevi. Per il nostro Signore.