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Tempo di Pasqua

Mercoledì sesta settimana - Ufficio delle Letture

 

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode

Gloria al Padre e al Figlio *
  e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre, *
  nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

INNO

 

       Ecco il gran giorno di Dio,
splendente di santa luce:
nasce nel sangue di Cristo
l'aurora di un mondo nuovo.

Torna alla casa il prodigo,
splende la luce al cieco;
il buon ladrone graziato
dissolve l'antica paura.

Gli angeli guardano attoniti
il supplizio della croce,
da cui l'innocente e il reo
salgono uniti al trionfo.

O mistero insondabile
dell'umana redenzione:
morendo sopra il patibolo
Cristo sconfigge la morte.

Giorno di grandi prodigi!
La colpa cerca il perdono,
l'amore vince il timore,
la morte dona la vita.

Irradia sulla tua Chiesa
la gioia pasquale, o Signore,
unisci alla tua vittoria
i rinati nel battesimo.

Sia lode e onore a Cristo
vincitore della morte,
al Padre e al Santo Spirito
ora e nei secoli eterni. Amen.
 


 
1 ant. Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo, alleluia.
 

SALMO 38 Preghiera nella malattia
La creazione è stata sottomessa alla caducità … e nutre la speranza di essere lei pura liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloria dei figli di Dio … ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione del nostro corpo (Cfr. Rm 8,20-23)
I (2-7)

Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta *
    per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
    mentre l'empio mi sta dinanzi».

Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
    la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
    al ripensarci è divampato il fuoco;

allora ho parlato: *
    «Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
    e saprò quanto è breve la mia vita».

Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni*
    e la mia esistenza davanti a te è un nulla.

Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
    come ombra è l'uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
    accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.

 
1 ant. Nell'intimo soffriamo,
aspettando la redenzione del nostro corpo, alleluia.
 

 
2 ant. Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto, alleluia.
 

II (8-14)

Ora, che attendo, Signore? *
    In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
    non rendermi scherno dello stolto.

Sto in silenzio, non apro bocca, *
    perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
    sono distrutto sotto il peso della tua mano.

Castigando il suo peccato tu correggi l'uomo, †
    corrodi come tarlo i suoi tesori. *
    Ogni uomo non è che un soffio.

Ascolta la mia preghiera, Signore, *
    porgi l'orecchio al mio grido,

non essere sordo alle mie lacrime, †
    poiché io sono un forestiero, *
    uno straniero come tutti i miei padri.

Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
    prima che me ne vada e più non sia.

 
2 ant. Ascolta la mia preghiera, Signore,
non essere sordo al mio pianto, alleluia.
 

 
3 ant. Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio, alleluia.
 

SALMO 51 Contro un calunniatore
Chi si vanta si vanti nel Signore (1Cor 1,31)

Perché ti vanti del male *
    o prepotente nella tua iniquità?

Ordisci insidie ogni giorno; †
    la tua lingua è come lama affilata, *
    artefice di inganni.

Tu preferisci il male al bene, †
    la menzogna al parlare sincero. *
    Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.

Perciò Dio ti demolirà per sempre, †
    ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
    e ti sradicherà dalla terra dei viventi.

Vedendo, i giusti saran presi da timore *
    e di lui rideranno:

«Ecco l'uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, †
    ma confidava nella sua grande ricchezza *
    e si faceva forte dei suoi crimini».

Io invece come olivo verdeggiante †
    nella casa di Dio. *
Mi abbandono alla fedeltà di Dio
    ora e per sempre.

Voglio renderti grazie in eterno *
    per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, *
    davanti ai tuoi fedeli.

 
3 ant. Fiorente come un olivo
chi si abbandona in Dio, alleluia.
 

VERSETTO

V. Dio ha fatto risorgere Cristo dai morti, alleluia,
R. perché in Dio sia la nostra fede e la speranza, alleluia.

PRIMA LETTURA

Dalla prima lettera di san Giovanni, apostolo 2,18-29
 
L'anticristo

    Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
    Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.
    Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di traviarvi. E quanto a voi, l'unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così state saldi in lui, come essa vi insegna
    E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo aver fiducia quando apparirà e non veniamo svergognati da lui alla sua venuta. Se sapete che egli è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è nato da lui.

RESPONSORIO                    Cfr. 1Gv 2,27; Gl 2,23

R. L'unzione dello Spirito ricevuto da Dio rimanga in voi. Non avete bisogno che altri vi istruiscano: * la sua unzione vi insegna ogni cosa, alleluia.
V. Rallegratevi, gioite nel Signore vostro Dio, perché vi darà un maestro di giustizia:
R. la sua unzione vi insegna ogni cosa, alleluia.

SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
 
(Disc. sull'Ascensione, 24; PL 54,395-396)
I giorni tra la risurrezione e l'ascensione del Signore

    Miei cari, i giorni intercorsi tra la risurrezione del Signore e la sua ascensione non sono passati inutilmente, ma in essi sono stati confermati grandi misteri e sono state rivelate grandi verità.
    Venne eliminato il timore di una morte crudele, e venne annunziata non solo l'immortalità dell'anima, ma anche quella del corpo. Durante quei giorni, in virtù del soffio divino, venne effuso su tutti gli apostoli lo Spirito Santo, e a san Pietro apostolo, dopo la consegna delle chiavi del Regno, venne affidata la cura suprema del gregge del Signore.
    In questi giorni il Signore si unisce, come terzo, ai due discepoli lungo il cammino, e per dissipare in noi ogni ombra di incertezza, biasima la fede languida di quei due spaventati e trepidanti. Quei cuori da lui illuminati s'infiammano di fede e, mentre prima erano freddi, diventano ardenti, man mano che il Signore spiega loro le Scritture. Quando egli spezza il pane, anche lo sguardo di quei commensali si apre. Si aprono gli occhi dei due discepoli come quelli dei progenitori. Ma quanto più felicemente gli occhi dei due discepoli dinanzi alla glorificazione della propria natura, manifestata in Cristo, che gli occhi dei progenitori dinanzi alla vergogna della propria prevaricazione!
    Perciò, o miei cari, durante tutto questo tempo trascorso tra la risurrezione del Signore e la sua ascensione, la divina Provvidenza questo ha avuto di mira, questo ha comunicato, questo ha voluto insinuare negli occhi e nei cuori dei suoi: la ferma certezza che il Signore Gesù Cristo era veramente risuscitato, come realmente era nato, realmente aveva patito ed era realmente morto.
    Perciò i santi apostoli e tutti i discepoli che avevano trepidato per la tragedia della croce ed erano dubbiosi nel credere alla risurrezione, furono talmente rinfrancati dall'evidenza della verità, che, al momento in cui il Signore saliva nell'alto dei cieli, non solo non ne furono affatto rattristati, ma anzi furono ricolmi di grande gioia.
    Ed avevano davvero un grande e ineffabile motivo di rallegrarsi. Essi infatti, insieme a quella folla fortunata, contemplavano la natura umana mentre saliva ad una dignità superiore a quella delle creature celesti. Essa oltrepassava le gerarchie angeliche, per essere innalzata al di sopra della sublimità degli arcangeli, senza incontrare a nessun livello per. quanto alto, un limite alla sua ascesa. Infine, chiamata a prender posto presso l'eterno Padre, venne associata a lui nel trono della gloria, mentre era unita alla sua natura nella Persona del Figlio.

RESPONSORIO                    Gv 14,2.3.16.18

R. Vado a prepararvi un posto, e ritornerò e vi prenderò con me, * perché siate anche voi dove sono io, alleluia.
V. Pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi,
R. perché siate anche voi dove sono io, alleluia.

ORAZIONE

    Esaudisci i nostri desideri, Signore: come ora celebriamo nel mistero la risurrezione del tuo Figlio; così possiamo rallegrarci nell'assemblea dei santi quando verrà nella gloria. Egli è Dio e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.