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20 Agosto - San Bernardo

Ufficio delle letture

 

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
  e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre, *
  nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
 

INNO
 

     Frumento di Cristo noi siamo
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.

In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.

O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
 

 
1 ant. La tua destra, Signore,
e la luce del tuo volto,
fanno salvato i nostri padri.
 

SALMO 43 Il popolo di Dio nella sventura
In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37).
I (2-9)

Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, †
    i nostri padri ci hanno raccontato *
l'opera che hai compiuto ai loro giorni, *
    nei tempi antichi.

Tu per piantarli, con la tua mano
    hai sradicato le genti, *
    per far loro posto, hai distrutto i popoli.

Poiché non con la spada conquistarono la terra, *
    né fu il loro braccio a salvarli;

ma il tuo braccio e la tua destra
    e la luce del tuo volto, *
    perché tu li amavi.

Sei tu il mio re, Dio mio, *
    che decidi vittorie per Giacobbe.
Per te abbiamo respinto i nostri avversari *
    nel tuo nome abbiamo annientato
        i nostri aggressori.

Infatti nel mio arco non ho confidato *
    e non la mia spada mi ha salvato,
ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, *
    hai confuso i nostri nemici.

In Dio ci gloriamo ogni giorno, *
    celebrando senza fine il tuo nome.

 
1 ant. La tua destra, Signore,
e la luce del tuo volto,
fanno salvato i nostri padri.
 

 
2 ant. Il Signore non vi nasconde il suo volto,
se voi tornate a lui.
 

II (10-17)

Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna, *
    e più non esci con le nostre schiere.

Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari *
    e i nostri nemici ci hanno spogliati.
Ci hai consegnati come pecore da macello, *
    ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.

Hai venduto il tuo popolo per niente, *
    sul loro prezzo non hai guadagnato.
Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini, *
    scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.

Ci hai resi la favola dei popoli, *
    su di noi le nazioni scuotono il capo.
L'infamia mi sta sempre davanti *
    e la vergogna copre il mio volto

per la voce di chi insulta e bestemmia, *
    davanti al nemico che brama vendetta.

 
2 ant. Il Signore non vi nasconde il suo volto,
se voi tornate a lui.
 

 
3 ant. Dèstati, Signore,
non respingerci per sempre.
 

III (18-27)

Tutto questo ci è accaduto †
    e non ti avevamo dimenticato, *
    non avevamo tradito la tua alleanza.

Non si era volto indietro il nostro cuore, *
    i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;
ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli *
    e ci hai avvolti di ombre tenebrose.

Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio *
    e teso le mani verso un dio straniero,
forse che Dio non lo avrebbe scoperto, *
    lui che conosce i segreti del cuore?

Per te ogni giorno siamo messi a morte, *
    stimati come pecore da macello.

Svègliati, perché dormi, Signore? *
    Dèstati, non ci respingere per sempre.
Perché nascondi il tuo volto, *
    dimentichi la nostra miseria e oppressione?

Poiché siamo prostrati nella polvere, *
    il nostro corpo è steso a terra.
Sorgi, vieni in nostro aiuto; *
    salvaci per la tua misericordia.

 
3 ant. Dèstati, Signore,
non respingerci per sempre.
 

V. Ascolterai dalla mia bocca la parola,
R. e la trasmetterai ai tuoi fratelli.

PRIMA LETTURA


RESPONSORIO        
SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi sul Cantico dei Cantici» di san Bernardo, abate
 
(Disc. 83,4-6; Opera omnia, ed. Cisterc. 2 [1958] 300-302)
Amo perché amo, amo per amare

    L'amore è sufficiente per se stesso, piace per se stesso e in ragione di sé. È a se stesso merito e premio. L'amore non cerca ragioni, non cerca vantaggi all'infuori di sé. Il suo vantaggio sta nell'esistere. Amo perché amo, amo per amare. Grande cosa è l'amore se si rifà al suo principio, se ricondotto alla sua origine, se riportato alla sua sorgente. Di là sempre prende alimento per continuare a scorrere. L'amore è il solo tra tutti i moti dell'anima, tra i sentimenti e gli affetti, con cui la creatura possa corrispondere al Creatore, anche se non alla pari; l'unico con il quale possa contraccambiare il prossimo e, in questo caso, certo alla pari. Quando Dio ama, altro non desidera che essere amato. Non per altro ama, se non per essere amato, sapendo che coloro che l'ameranno si beeranno di questo stesso amore. L'amore dello Sposo, anzi lo Sposo-amore cerca soltanto il ricambio dell'amore e la fedeltà. Sia perciò lecito all'amata di riamare. Perché la sposa, e la sposa dell'Amore non dovrebbe amare? Perché non dovrebbe essere amato l'Amore?
    Giustamente, rinunziando a tutti gli altri suoi affetti, attende tutta e solo all'Amore, ella che nel ricambiare l'amore mira a uguagliarlo. Si obietterà, però, che, anche se la sposa si sarà tutta trasformata nell'Amore, non potrà mai raggiungere il livello della fonte perenne dell'amore. È certo che non potranno mai essere equiparati l'amante e l'Amore, l'anima e il Verbo, la sposa e lo Sposo, il Creatore e la creatura. La sorgente, infatti, da sempre molto più di quanto basti all'assetato.
    Ma che importa tutto questo? Cesserà forse e svanirà del tutto il desiderio della sposa che attende il momento delle nozze, cesserà la brama di chi sospira, l'ardore di chi ama, la fiducia di chi pregusta, perché non è capace di correre alla pari con un gigante, gareggiare in dolcezza col miele, in mitezza con l'agnello, in candore con il giglio, in splendore con il sole, in carità con colui che è l'Amore? No certo. Sebbene infatti la creatura ami meno, perché è inferiore, se tuttavia ama con tutta se stessa, non le resta nulla da aggiungere. Nulla manca dove c'è tutto. Perciò per lei amare così è aver celebrato le nozze, poiché non può amare così ed essere poco amata. Il matrimonio completo e perfetto sta nel consenso dei due, a meno che uno dubiti che l'anima sia amata dal Verbo, e prima e di più.

RESPONSORIO         Cfr. Sal 30,20; 35,9

R. Quanto è grande, Signore, la tua dolcezza, * che hai riservato per coloro che ti temono.
V. Si saziano dell'abbondanza della tua casa, li disseti al torrente delle tue delizie,
R. che hai riservato per coloro che ti temono.

ORAZIONE

    O Dio, che hai suscitato nella tua Chiesa san Bernardo abate, come lampada che arde e risplende, fa' che, per sua intercessione, camminiamo sempre con lo stesso fervore di spirito, come figli della luce. Per il nostro Signore.