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11 Agosto - San Lorenzo

Ufficio delle letture

 

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
  e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre, *
  nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

 

INNO

 
     Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.

Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.

Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:

pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
 

 
1 ant. Viene il nostro Dio,
non si nasconde e non tace.
 

SALMO 49 Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione, disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5, 17).
I (1-6)

Parla il Signore, Dio degli dèi, *
    convoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, splendore di bellezza, *
    Dio rifulge.

Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; †
    davanti a lui un fuoco divorante, *
    intorno a lui si scatena la tempesta.

Convoca il cielo dall'alto *
    e la terra al giudizio del suo popolo:

«Davanti a me riunite i miei fedeli, *
    che hanno sancito con me l'alleanza
        offrendo un sacrificio».

Il cielo annunzi la sua giustizia, *
    Dio è il giudice.

 
1 ant. Viene il nostro Dio,
non si nasconde e non tace.
 

 
2 ant. Offri a Dio un sacrificio di lode.
 

II (7-15)

«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, †
    testimonierò contro di te, Israele: *
    Io sono Dio, il tuo Dio.

Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; *
    i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, *
    né capri dai tuoi recinti.

Sono mie tutte le bestie della foresta, *
    animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo, *
    è mio ciò che si muove nella campagna.

Se avessi fame, a te non lo direi: *
    mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori, *
    berrò forse il sangue dei capri?

Offri a Dio un sacrificio di lode *
    e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura: *
    ti salverò e tu mi darai gloria».

 
2 ant. Offri a Dio un sacrificio di lode.
 

 
3 ant. Amore voglio, non sacrifici;
non offerte, ma comunione con me,
dice il Signore.
 

III (16-23)

All'empio dice Dio: †
    «Perché vai ripetendo i miei decreti *
    e hai sempre in bocca la mia alleanza,

tu che detesti la disciplina *
    e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; *
    e degli adùlteri ti fai compagno.

Abbandoni la tua bocca al male *
    e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, *
    getti fango contro il figlio di tua madre.

Hai fatto questo e dovrei tacere? †
    forse credevi ch'io fossi come te! *
    Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».

Capite questo voi che dimenticate Dio, *
    perché non mi adiri e nessuno vi salvi.

Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, †
    a chi cammina per la retta via *
    mostrerò la salvezza di Dio.

 
3 ant. Amore voglio, non sacrifici;
non offerte, ma comunione con me,
dice il Signore.
 

V. Mi afferra l'angoscia e l'oppressione,
R. ma la tua parola mi sostiene.

PRIMA LETTURA

Dagli Atti degli Apostoli 6,1-6; 8,1.4-8
 
I sette ministri eletti dagli apostoli

    In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: « Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenas e Nicola, un proselito di Antiochia. Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
    (Dopo l'uccisione di Stefano) scoppiò una violenta persecuzione contro la chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria.
    Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio.
    Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. E vi fu grande gioia in quella città.

RESPONSORIO         Cfr. Mt 10,32; Gv 12,26

R. Chi mi confesserà davanti agli uomini, dice il Signore, * anch'io lo confesserò davanti al Padre mio che è nei cieli.
V. Se uno mi vuol servire, mi segua; e dove sono io, là sarà anche il mio servo;
R. anch'io lo confesserò davanti al Padre mio che è nei cieli.

SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo
 
(Disc. 304,14; PL 38,1395-1397)
Fu ministro del sangue di Cristo

    Oggi la chiesa di Roma celebra il giorno del trionfo di Lorenzo, giorno in cui egli rigettò il mondo del male. Lo calpestò quando incrudeliva rabbiosamente contro di lui e lo disprezzò quando lo allettava con le sue lusinghe. In un caso e nell'altro sconfisse satana che gli suscitava contro la persecuzione.
    San Lorenzo era diacono della chiesa di Roma. Ivi era ministro del sangue di Cristo e là, per il nome di Cristo, versò il suo sangue.
    Il beato apostolo Giovanni espose chiaramente il mistero della Cena del Signore, dicendo: «Come Cristo ha dato la sua vita per noi, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1Gv 3,16). Lorenzo, fratelli, ha compreso tutto questo. L'ha compreso e messo in pratica. E davvero contraccambiò quanto aveva ricevuto in tale mensa. Amò Cristo nella sua vita, lo imitò nella sua morte.
    Anche noi, fratelli, se davvero amiamo, imitiamo. Non potremmo, infatti, dare in cambio un frutto più squisito del nostro amore di quello consistente nell'imitazione del Cristo, che , patì per noi, lasciandoci un esempio, perché ne seguiamo le orme» (1Pt 2,21). Con questa frase sembra quasi che l'apostolo Pietro abbia voluto dire che Cristo patì solamente per coloro che seguono le sue orme, e che la passione di Cristo giova solo a coloro che lo seguono. I santi martiri lo hanno seguito fino all'effusione del sangue, fino a rassomigliargli nella passione. Lo hanno seguito i martiri, ma non essi soli. infatti, dopo che essi passarono, non fu interrotto il ponte; né si è inaridita la sorgente, dopo che essi hanno bevuto.
    Il bel giardino del Signore, o fratelli, possiede non solo le rose dei martiri, ma anche i gigli dei vergini, l'edera di quelli che vivono nel matrimonio, le viole delle vedove. Nessuna categoria di persone deve dubitare della propria chiamata: Cristo ha sofferto per tutti. Con tutta verità fu scritto di lui: «Egli vuole che tutti gli uomini siano salvati, e arrivino alla conoscenza della verità» (1Tm 2,4).
    Dunque cerchiamo di capire in che modo, oltre all'effusione del sangue, oltre alla prova della passione, il cristiano debba seguire il Maestro. L'Apostolo, parlando di Cristo Signore, dice: «Egli, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio». Quale sublimità!
    «Ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso» (Fil 2,7-8). Quale abbassamento!
    Cristo si è umiliato: eccoti, o cristiano, l'esempio da imitare. Cristo si è fatto ubbidiente: perché tu ti insuperbisci? Dopo aver percorso tutti i gradi di questo abbassamento, dopo aver vinto la morte, Cristo ascese al cielo: seguiamolo. Ascoltiamo l'Apostolo che dice: «Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio»(Col 3,1).

RESPONSORIO         Cfr. Sal 17,3

R. Il martire Lorenzo proclamava ad alta voce: Adoro il vero Dio, e servo a lui solo; * perciò non mi spaventa la tortura. V. Dio è il mio aiuto, in lui ho fiducia:
R. perciò non mi, spaventa la tortura.

ORAZIONE

    O Dio, che hai comunicato l'ardore della tua carità al diacono san Lorenzo e lo hai reso fedele nel mistero e glorioso nel martirio, fa' che il tuo popolo segua i suoi insegnamenti e lo imiti nell'amore di Cristo e dei fratelli. Per il nostro Signore.