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10 Febbraio - Santa Scolastica - Vergine

Ufficio delle Letture

 

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode

Gloria al Padre e al Figlio *
  e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre, *
  nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

INNO

 
       La carità divina
congiunge santa N.
all'eterno convito
nel regno dei beati.

La fiamma dello Spirito
ha impresso nel suo cuore
il sigillo indelebile
dell'amore di Dio.

O sorella dei poveri,
intercedi per noi;
sostieni i nostri passi
nella via della pace.

Tu guidaci alla vetta
della santa montagna,
dove i miti possiedono
il regno del Signore.

Sia lode al Padre e al Figlio,
sia onore al Santo Spirito,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
 


 
1 ant. Chi si fa piccolo come un bambino
sarà il più grande nel regno dei cieli.
 

SALMO 130 Confidare in Dio come il bambino nella madre
Imparate da me che sono mite ed umile di cuore (Mt 11, 29)

Signore, non si inorgoglisce il mio cuore *
    e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi, *
    superiori alle mie forze.

Io sono tranquillo e sereno †
    come bimbo svezzato in braccio a sua madre, *
    come un bimbo svezzato è l'anima mia.

Speri Israele nel Signore, *
    ora e sempre.

 
1 ant. Chi si fa piccolo come un bambino
sarà il più grande nel regno dei cieli.
 

 
2 ant. In sincerità e gioia, mio Dio,
offro a te tutti i tuoi doni.
 

SALMO 131, 1-10 (I) Le promesse divine fatte a Davide
Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre (Lc 1, 32)

Ricordati, Signore, di Davide, *
    di tutte le sue prove,
quando giurò al Signore, *
    al Potente di Giacobbe fece voto:

«Non entrerò sotto il tetto della mia casa, *
    non mi stenderò sul mio giaciglio,
non concederò sonno ai miei occhi *
    né riposo alle mie palpebre,

finché non trovi una sede per il Signore, *
    una dimora per il Potente di Giacobbe».

Ecco, abbiamo saputo che era in Éfrata, *
    l'abbiamo trovata nei campi di Iàar.
Entriamo nella sua dimora, *
    prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.

Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, *
    tu e l'arca della tua potenza.
I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, *
    i tuoi fedeli cantino di gioia.

Per amore di Davide tuo servo *
non respingere il volto del tuo consacrato.

 
2 ant. In sincerità e gioia, mio Dio,
offro a te tutti i tuoi doni.
 

 
3 ant. Dio ha dato al Cristo il trono di Davide,
il suo regno sarà senza fine
 

SALMO 131, 11-18 (II) Elezione di Davide e di Sion
Ora appunto ad Abramo e alla sua discendenza furono fatte le promesse... cioè a Cristo (Gal 3, 16)

Il Signore ha giurato a Davide †
    e non ritratterà la sua parola: *
    «Il frutto delle tue viscere
    io metterò sul tuo trono!

Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza †
    e i precetti che insegnerò ad essi, *
    anche i loro figli per sempre
        sederanno sul tuo trono».

Il Signore ha scelto Sion, *
    l'ha voluta per sua dimora:
«Questo è il mio riposo per sempre; *
    qui abiterò, perché l'ho desiderato.

Benedirò tutti i suoi raccolti, *
    sazierò di pane i suoi poveri.
Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, *
    esulteranno di gioia i suoi fedeli.

Là farò germogliare la potenza di Davide, *
    preparerò una lampada al mio consacrato.
Coprirò di vergogna i suoi nemici, *
    ma su di lui splenderà la corona».

 
3 ant. Dio ha dato al Cristo il trono di Davide,
il suo regno sarà senza fine
 

VERSETTO

V. Mi condurrai per il sentiero della vita,
R. accanto a te mi colmerai di gioia.

PRIMA LETTURA

Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 7,25-40
 
La verginità cristiana

    Fratelli, quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. Penso dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere così. Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei libero da donna? Non andare a cercarla. Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele.
    Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero; coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo! Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni.
    Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell'età, e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure! Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene. In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio.
    La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore. Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio.

RESPONSORIO                    

R. Al Re piacque la tua bellezza, che è suo dono. * È lui il tuo sposo e il tuo Dio.
V. Da lui ricevi dote, splendore, santità e redenzione.
R. lui il tuo sposo e a tuo Dio.

SECONDA LETTURA

Dai «Dialoghi» di san Gregorio Magno, papa
 
(Lib. 2,33; PL 66,194-196)
Poté di più colei che più amò

    Scolastica, sorella di san Benedetto, consacratasi a Dio fin dall'infanzia, era solita recarsi dal fratello una volta all'anno. L'uomo di Dio andava incontro a lei, non molto fuori della porta, in un possedimento del monastero.
    Un giorno vi si recò secondo il solito, e il venerabile suo fratello le scese incontro con alcuni suoi discepoli. Trascorsero tutto il giorno nelle lodi di Dio e in santa conversazione. Sull'imbrunire presero insieme il cibo.
    Si trattennero ancora a tavola e, col protrarsi dei santi colloqui, si era giunti a un'ora piuttosto avanzata- La pia sorella perciò lo supplicò, dicendo: «Ti prego, non mi lasciare per questa notte, ma parliamo fino al mattino delle gioie della vita celeste». Egli le rispose: «Che cosa dici mai, sorella? Non posso assolutamente pernottare fuori del monastero».
    Scolastica, udito il diniego del fratello, poggiò le mani con le dita intrecciate sulla tavola e piegò la testa sulle mani per pregare il Signore onnipotente. Quando levò il capo dalla mensa, scoppiò un tale uragano con lampi e tuoni e rovescio di pioggia, che né il venerabile Benedetto, né i monaci che l'accompagnavano, poterono metter piede fuori dalla soglia dell'abitazione, dove stavano seduti.
    Allora l'uomo di Dio molto rammaricato cominciò a lamentarsi e a dire: «Dio onnipotente ti perdoni, sorella, che cosa hai fatto?». Ma ella gli rispose: «Ecco, ho pregato te, e tu non hai voluto ascoltarmi; ho pregato il mio Dio e mi ha esaudita. Ora esci pure, se puoi; lasciami e torna al monastero,».
    Ed egli che non voleva restare lì spontaneamente, fu costretto a rimanervi per forza.
    Così trascorsero tutta la notte vegliando e si saziarono di sacri colloqui raccontandosi l'un l'altro le esperienze della vita spirituale.
    Non fa meraviglia che Scolastica abbia avuto più potere del fratello. Siccome, secondo la parola di Giovanni, «Dio è amore», fu molto giusto che potesse di più colei che più amò.
    Ed ecco che tre giorni dopo, mentre l'uomo di Dio stava nella cella e guardava al cielo, vide l'anima di sua sorella, uscita dal corpo, penetrare nella sublimità dei cieli sotto forma di colomba. Allora, pieno di gioia per una così grande gloria toccatale, ringraziò Dio con inni e lodi, e mandò i suoi monaci perché portassero il corpo di lei al monastero, e lo deponessero nel sepolcro che aveva preparato per sé.
    Così neppure la tomba separò i corpi di coloro che erano stati uniti in Dio, come un'anima sola.

RESPONSORIO                    

R. Scolastica, vergine consacrata, supplicava il Signore che il fratello non si allontanasse da lei, * Più ottenne dal Dio del suo cuore, perché più amava.
V. Quanto è buono e soave che i fratelli vivano insieme!
R. Più ottenne dal Dio del suo cuore, perché più amava.

ORAZIONE

Santifica la tua famiglia, o Signore, per l'intercessione e l'esempio di santa Scolastica, e concedi a noi di amarti e servirti con purità di cuore, per sperimentare la gioia della tua amicizia. Per il nostro Signore.