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10 Agosto - San Lorenzo - Diacono e martire

Ufficio delle letture

 

V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
  e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre, *
  nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
 

INNO

 
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.

Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.

Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:

pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.

Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
 

 
1 ant. Sorga Dio,
e i suoi nemici fuggano lontano.
 

SALMO 67 L'ingresso trionfale del Signore
Ascendendo in cielo ha portato con sé i prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose (Ef 4, 8. 10).
I (2-11)

Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano *
    e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.

Come si disperde il fumo, tu li disperdi; †
    come fonde la cera di fronte al fuoco, *
    periscano gli empi davanti a Dio.

I giusti invece si rallegrino, †
    esultino davanti a Dio *
    e cantino di gioia.

Cantate a Dio, inneggiate al suo nome, *
    spianate la strada a chi cavalca le nubi:
«Signore» è il suo nome, *
    gioite davanti a lui.

Padre degli orfani e difensore delle vedove *
    è Dio nella sua santa dimora.

Ai derelitti Dio fa abitare una casa, †
    fa uscire con gioia i prigionieri; *
    solo i ribelli abbandona in arida terra.

Dio, quando uscivi davanti al tuo popolo, *
    quando camminavi per il deserto, tremò la terra,
e stillarono i cieli davanti al Dio del Sinai, *
    davanti a Dio, il Dio di Israele.

Pioggia abbondante riversavi, o Dio, *
    rinvigorivi la tua eredità esausta.
E il tuo popolo abitò il paese *
    che nel tuo amore, o Dio, preparasti al misero.

 
1 ant. Sorga Dio,
e i suoi nemici fuggano lontano.
 

 
2 ant. Il nostro Dio è un Dio che salva,
è lui che ci libera dalla morte.
 

II (12-24)

Il Signore annunzia una notizia, *
    le messaggere di vittoria sono grande schiera:
«Fuggono i re, fuggono gli eserciti, *
    anche le donne si dividono il bottino.

Mentre voi dormite tra gli ovili, †
    splendono d'argento le ali della colomba, *
    le sue piume di riflessi d'oro».

Quando disperdeva i re l'Onnipotente, *
    nevicava sullo Zalmon.

Monte di Dio, il monte di Basan, *
    monte dalle alte cime, il monte di Basan.

Perché invidiate, o monti dalle alte cime, †
    il monte che Dio ha scelto a sua dimora? *
    Il Signore lo abiterà per sempre.

I carri di Dio sono migliaia e migliaia: *
    il Signore viene dal Sinai nel santuario.

Sei salito in alto conducendo prigionieri, †
    hai ricevuto uomini in tributo: *
    anche i ribelli abiteranno presso il Signore Dio.

Benedetto il Signore sempre; *
    ha cura di noi il Dio della salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva; *
    il Signore Dio libera dalla morte.

Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici, *
    la testa altèra di chi percorre la via del delitto.

Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare, *
    li farò tornare dagli abissi del mare,

perché il tuo piede si bagni nel sangue, *
    e la lingua dei tuoi cani
    riceva la sua parte tra i nemici».

 
2 ant. Il nostro Dio è un Dio che salva,
è lui che ci libera dalla morte.
 

 
3 ant. Cantate a Dio, popoli del mondo,
cantate inni al Signore.
 

III (25-36)

Appare il tuo corteo, Dio, *
    il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.

Precedono i cantori, †
    seguono ultimi i citaredi, *
    in mezzo le fanciulle che battono cèmbali.

«Benedite Dio nelle vostre assemblee, *
    benedite il Signore, voi della stirpe di Israele».

Ecco, Beniamino, il più giovane, †
    guida i capi di Giuda nelle loro schiere, *
    i capi di Zàbulon, i capi di Nèftali.

Dispiega, Dio, la tua potenza, *
    conferma, Dio, quanto hai fatto per noi.
Per il tuo tempio, in Gerusalemme, *
    a te i re porteranno doni.

Minaccia la belva dei canneti, †
    il branco dei tori con i vitelli dei popoli: *
    si prostrino portando verghe d'argento;

disperdi i popoli che amano la guerra. †
    Verranno i grandi dall'Egitto, *
    l'Etiopia tenderà le mani a Dio.

Regni della terra, cantate a Dio, *
    cantate inni al Signore;
egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni, *
    ecco, tuona con voce potente.

Riconoscete a Dio la sua potenza, †
    la sua maestà su Israele, *
    la sua potenza sopra le nubi.

Terribile sei, Dio, dal tuo santuario; †
    il Dio d'Israele dà forza e vigore al suo popolo, *
    sia benedetto Dio.

 
3 ant. Cantate a Dio, popoli del mondo,
cantate inni al Signore.
 

V. Mi afferra l'angoscia e l'oppressione,
R. ma la tua parola mi sostiene.

PRIMA LETTURA         

Dagli Atti degli Apostoli 6,1-6; 8,1.4-8
 
I sette ministri eletti dagli apostoli

    In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: « Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenas e Nicola, un proselito di Antiochia. Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
    (Dopo l'uccisione di Stefano) scoppiò una violenta persecuzione contro la chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria.
    Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio.
    Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. E vi fu grande gioia in quella città.

RESPONSORIO         Cfr. Mt 10,32; Gv 12,26

R. Chi mi confesserà davanti agli uomini, dice il Signore, * anch'io lo confesserò davanti al Padre mio che è nei cieli.
V. Se uno mi vuol servire, mi segua; e dove sono io, là sarà anche il mio servo;
R. anch'io lo confesserò davanti al Padre mio che è nei cieli.

SECONDA LETTURA         

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo
 
(Disc. 304,14; PL 38,1395-1397)
Fu ministro del sangue di Cristo

    Oggi la chiesa di Roma celebra il giorno del trionfo di Lorenzo, giorno in cui egli rigettò il mondo del male. Lo calpestò quando incrudeliva rabbiosamente contro di lui e lo disprezzò quando lo allettava con le sue lusinghe. In un caso e nell'altro sconfisse satana che gli suscitava contro la persecuzione.
    San Lorenzo era diacono della chiesa di Roma. Ivi era ministro del sangue di Cristo e là, per il nome di Cristo, versò il suo sangue.
    Il beato apostolo Giovanni espose chiaramente il mistero della Cena del Signore, dicendo: «Come Cristo ha dato la sua vita per noi, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1Gv 3,16). Lorenzo, fratelli, ha compreso tutto questo. L'ha compreso e messo in pratica. E davvero contraccambiò quanto aveva ricevuto in tale mensa. Amò Cristo nella sua vita, lo imitò nella sua morte.
    Anche noi, fratelli, se davvero amiamo, imitiamo. Non potremmo, infatti, dare in cambio un frutto più squisito del nostro amore di quello consistente nell'imitazione del Cristo, che , patì per noi, lasciandoci un esempio, perché ne seguiamo le orme» (1Pt 2,21). Con questa frase sembra quasi che l'apostolo Pietro abbia voluto dire che Cristo patì solamente per coloro che seguono le sue orme, e che la passione di Cristo giova solo a coloro che lo seguono. I santi martiri lo hanno seguito fino all'effusione del sangue, fino a rassomigliargli nella passione. Lo hanno seguito i martiri, ma non essi soli. infatti, dopo che essi passarono, non fu interrotto il ponte; né si è inaridita la sorgente, dopo che essi hanno bevuto.
    Il bel giardino del Signore, o fratelli, possiede non solo le rose dei martiri, ma anche i gigli dei vergini, l'edera di quelli che vivono nel matrimonio, le viole delle vedove. Nessuna categoria di persone deve dubitare della propria chiamata: Cristo ha sofferto per tutti. Con tutta verità fu scritto di lui: «Egli vuole che tutti gli uomini siano salvati, e arrivino alla conoscenza della verità» (1Tm 2,4).
    Dunque cerchiamo di capire in che modo, oltre all'effusione del sangue, oltre alla prova della passione, il cristiano debba seguire il Maestro. L'Apostolo, parlando di Cristo Signore, dice: «Egli, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio». Quale sublimità!
    «Ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso» (Fil 2,7-8). Quale abbassamento!
    Cristo si è umiliato: eccoti, o cristiano, l'esempio da imitare. Cristo si è fatto ubbidiente: perché tu ti insuperbisci? Dopo aver percorso tutti i gradi di questo abbassamento, dopo aver vinto la morte, Cristo ascese al cielo: seguiamolo. Ascoltiamo l'Apostolo che dice: «Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio»(Col 3,1).

RESPONSORIO         Cfr. Sal 17,3

R. Il martire Lorenzo proclamava ad alta voce: Adoro il vero Dio, e servo a lui solo; * perciò non mi spaventa la tortura. V. Dio è il mio aiuto, in lui ho fiducia:
R. perciò non mi, spaventa la tortura.

 
TE DEUM

Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.

Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

 
ORAZIONE

    O Dio, che hai comunicato l'ardore della tua carità al diacono san Lorenzo e lo hai reso fedele nel mistero e glorioso nel martirio, fa' che il tuo popolo segua i suoi insegnamenti e lo imiti nell'amore di Cristo e dei fratelli. Per il nostro Signore.