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Tempo di Avvento

Sabato seconda settimana - Ufficio delle Letture

 

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode

Gloria al Padre e al Figlio *
  e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre, *
  nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

INNO

 
       Verbo, splendore del Padre,
nella pienezza dei tempi
tu sei disceso dal cielo,
per redimere il mondo.

Il tuo Vangelo di pace
ci liberi da ogni colpa,
infonda la luce alle menti
speranza al nostri cuori

Quando verrai come giudice,
fra gli splendori del cielo,
accoglici alla tua destra
nell'assemblea dei beati.

Sia lode al Cristo Signore,
al Padre e al Santo Spirito,
com'era nel principio,
ora e nei secoli eterni. Amen.
 


 
1 ant. Ricordati di noi, Signore,
salvaci con la tua visita.
 

SALMO 105 Bontà del Signore e infedeltà del popolo
Tutte queste cose accaddero a loro come esempio e sono state scritte per ammonimento nostro, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi (1Cor 10,11)
I (1-18)

Celebrate il Signore, perché è buono, *
    perché eterna è la sua misericordia.

Chi può narrare i prodigi del Signore, *
    far risuonare tutta la sua lode?

Beati coloro che agiscono con giustizia *
    e praticano il diritto in ogni tempo.

Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, *
    visitaci con la tua salvezza,

perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, †
    godiamo della gioia del tuo popolo, *
    ci gloriamo con la tua eredità.

Abbiamo peccato come i nostri padri, *
    abbiamo fatto il male, siamo stati empi.

I nostri padri in Egitto
        non compresero i tuoi prodigi, †
    non ricordarono tanti tuoi benefici *
    e si ribellarono presso il mare, presso il mar Rosso.

Ma Dio li salvò per il suo nome, *
    per manifestare la sua potenza.

Minacciò il mar Rosso e fu disseccato, *
    li condusse tra i flutti come per un deserto;
li salvò dalla mano di chi li odiava, *
    li riscattò dalla mano del nemico.

L'acqua sommerse i loro avversari; *
    nessuno di essi sopravvisse.
Allora credettero alle sue parole *
    e cantarono la sua lode.

Ma presto dimenticarono le sue opere, *
    non ebbero fiducia nel suo disegno,
arsero di brame nel deserto, *
    e tentarono Dio nella steppa.

Concesse loro quanto domandavano *
    e saziò la loro ingordigia.

Divennero gelosi di Mosè negli accampamenti, *
    e di Aronne, il consacrato del Signore.
Allora si aprì la terra *
    e inghiottì Datan, e seppellì l'assemblea di Abiron.

Divampò il fuoco nella loro fazione *
    e la fiamma divorò i ribelli.

 
1 ant. Ricordati di noi, Signore,
salvaci con la tua visita.
 

 
2 ant.  

II (19-33)

Si fabbricarono un vitello sull'Oreb, *
    si prostrarono a un'immagine di metallo fuso;
scambiarono la loro gloria *
    con la figura di un toro che mangia fieno.

Dimenticarono Dio che li aveva salvati, *
    che aveva operato in Egitto cose grandi,
prodigi nel paese di Cam, *
    cose terribili presso il mar Rosso.

E aveva già deciso di sterminarli, †
    se Mosè suo eletto
        non fosse stato sulla breccia di fronte a lui, *
    per stornare la sua collera dallo sterminio.

Rifiutarono un paese di delizie, *
    non credettero alla sua parola.
Mormorarono nelle loro tende, *
    non ascoltarono la voce del Signore.

Egli alzò la mano su di loro *
    giurando di abbatterli nel deserto,
di disperdere i loro discendenti tra le genti *
    e disseminarli per il paese.

Si asservirono a Baal-Peor *
    e mangiarono i sacrifici dei morti,
provocarono Dio con tali azioni *
    e tra essi scoppiò una pestilenza.

Ma Finees si alzò e si fece giudice, *
    allora cessò la peste
e gli fu computato a giustizia *
    presso ogni generazione, sempre.

Lo irritarono anche alle acque di Meriba *
    e Mosè fu punito per causa loro,
perché avevano inasprito l'animo suo *
    ed egli disse parole insipienti.

 
2 ant.  

 
3 ant. Salvaci, Signore,
radunaci da tutte le nazioni.
 

III (34-48)

Non sterminarono i popoli *
    come aveva ordinato il Signore,
ma si mescolarono con le nazioni *
    e impararono le opere loro.

Servirono i loro idoli *
    e questi furono per loro un tranello.
Immolarono i loro figli *
    e le loro figlie agli dei falsi.

Versarono sangue innocente, †
    il sangue dei figli e delle figlie *
    sacrificati agli idoli di Canaan;

la terra fu profanata dal sangue, †
    si contaminarono con le opere loro,
    si macchiarono con i loro misfatti.

L'ira del Signore si accese contro il suo popolo, *
    ebbe in orrore il suo possesso;
e li diede in balìa dei popoli, *
    li dominarono i loro avversari,

li oppressero i loro nemici *
    e dovettero piegarsi sotto la loro mano.

Molte volte li aveva liberati; †
    ma essi si ostinarono nei loro disegni *
    e per le loro iniquità furono abbattuti.

Pure, egli guardò alla loro angoscia *
    quando udì il loro grido.

Si ricordò della sua alleanza con loro, *
    si mosse a pietà per il suo grande amore.
Fece loro trovare grazia *
    presso quanti li avevano deportati.

Salvaci, Signore Dio nostro, *
    e raccoglici di mezzo ai popoli,
perché proclamiamo il tuo santo nome *
    e ci gloriamo della tua lode.

Benedetto il Signore, Dio d'Israele †
    da sempre, per sempre. *
    Tutto il popolo dica: Amen.

 
3 ant. Salvaci, Signore,
radunaci da tutte le nazioni.
 

VERSETTO

V. Il Signore annunzia la sua parola a Giacobbe,
R. le sue leggi e i suoi giudizi a Israele.

PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia 29,1-8
 
Il Signore giudicherà severamente Gerusalemme, poi si farà suo difensore

Guai ad Ariel, ad Ariel,
città dove pose il campo Davide!
Aggiungete anno ad anno,
si avvicendino i cicli festivi.
Io metterò alle strette Ariel,
ci saranno gemiti e lamenti.
Tu sarai per me come un vero Ariel,
io mi accamperò come Davide contro di te
e ti circonderò di trincee,
innalzerò contro di te un vallo.
Allora prostrata parlerai da terra
e dalla polvere saliranno fioche le tue parole;
sembrerà di un fantasma la tua voce dalla terra,
e dalla polvere la tua parola risuonerà come bisbiglio.
Sarà come polvere fine la massa dei tuoi oppressori
e come pula dispersa la massa dei tuoi tiranni.
Ma d'improvviso, subito,
dal Signore degli eserciti sarai visitata
con tuoni, rimbombi e rumore assordante,
con uragano e tempesta e fiamma di fuoco divoratore.
E sarà come un sogno,
come una visione notturna,
la massa di tutte le nazioni
che marciano su Ariel,
di quanti la attaccano
e degli ordigni posti contro dì essa.
Avverrà come quando un affamato sogna di mangiare,
ma si sveglia con lo stomaco vuoto;
come quando un assetato sogna di bere,
ma si sveglia stanco e con la gola riarsa:
così accadrà alla folla di tutte le nazioni
che marciano contro il monte Sion.

RESPONSORIO                    Cfr. Is 54,4; 29,6.7

R. Non temere, Gerusalemme: non dovrai più arrossire, * quando verrà a visitarti il Signore, Dio dell'universo.
V. Svaniranno come un sogno notturno le nazioni che ti assalivano,
R. quando verrà a visitarti il Signore, Dio dell'universo.

SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi» del beato Isacco della Stella, abate
 
(Disc. 51; PL 194,1862-1863.1865)
Maria e la Chiesa

    Il Figlio di Dio è il primogenito tra molti fratelli; essendo unico per natura, mediante la grazia si è associato molti, perché siano uno solo con lui. Infatti «a quanti l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,12). Divenuto perciò figlio dell'uomo, ha fatto diventare figli di Dio molti. Se ne è dunque associati molti, lui che è unico nel suo amore e nel suo potere; ed essi pur essendo molti per generazione carnale, sono con lui uno solo per generazione divina.
    Il Cristo è unico, perché Capo e Corpo formano un tutt'uno. Il Cristo è unico perché è figlio di un unico Dio in cielo e di un'unica madre in terra.
    Si hanno insieme molti figli e un solo figlio. Come infatti Capo e membra sono insieme un solo figlio e molti figli, così Maria e la Chiesa sono una sola e molte madri, una sola e molte vergini. Ambedue madri, ambedue vergini, ambedue concepiscono per opera dello Spirito Santo senza concupiscenza, ambedue danno al Padre figli senza peccato. Maria senza alcun peccato ha generato al corpo il Capo, la Chiesa nella remissione di tutti i peccati ha partorito al Capo il corpo.
    Tutt'e due sono madri di Cristo, ma nessuna delle due genera il tutto senza l'altra.
    Perciò giustamente nelle Scritture divinamente ispirate quel ch'è detto in generale della vergine madre Chiesa, s'intende singolarmente della vergine madre Maria; e quel che si dice in modo speciale della vergine madre Maria, va riferito in generale alla vergine madre Chiesa; e quanto si dice d'una delle due, può essere inteso indifferentemente dell'una e dell'altra.
    Anche la singola anima fedele può essere considerata come Sposa del Verbo di Dio, madre figlia e sorella di Cristo, vergine e feconda. Viene detto dunque in generale per la Chiesa, in modo speciale per Maria, in particolare anche per l'anima fedele, dalla stessa Sapienza di Dio che è il Verbo del Padre: Fra tutti questi cercai un luogo di riposo e nell'eredità del Signore mi stabilii (cfr. Sir 24,12). Eredità del Signore in modo universale è la Chiesa, in modo speciale Maria, in modo particolare ogni anima fedele. Nel tabernacolo del grembo di Maria Cristo dimorò nove mesi, nel, tabernacolo della fede della Chiesa sino alla fine del mondo, nella conoscenza e nell'amore dell'anima fedele per l'eternità.

RESPONSORIO                    Lv 26,11-12; 2Cor 6,16

R. Stabilirò la mia dimora in mezzo a voi, non vi respingerò; camminerò in mezzo a voi, * sarò il vostro Dio, e voi sarete il mio popolo.
V. Voi siete il tempio del Dio vivo, dice il Signore;
R. sarò il vostro Dio, e voi sarete il mio popolo.

ORAZIONE

    Sorga in noi, Dio onnipotente, lo splendore della tua gloria, Cristo tuo unico Figlio; la sua venuta vinca le tenebre del male e ci riveli al mondo come figli della luce. Per il nostro Signore.