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Tempo di Avvento

Mercoledì quarta settimana - Ufficio delle letture

 

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode

Gloria al Padre e al Figlio *
  e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre, *
  nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

INNO

 

       Adoriamo il mistero
del Cristo redentore,
nato da Maria Vergine.

Nel suo grembo purissimo
egli si è fatto uomo
per divino consiglio.

Maria, piena di grazia,
intatta, semptre vergine,
è il tempio dell'Altissimo.

Come sole che sorge,
come sposo dal talamo,
Dio viene a salvarci.

O luce, che risplende
nella notte del mondo,
vinci le nostre tenebre.

O Gesù, re di gloria,
mediatore per gli uomini,
da' il perdono e la pace.

A te sia lode, o Cristo,
al Padre ed allo Spirito
ora e sempre nei secoli. Amen.
 


 
1 ant. Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
 

SALMO 102 Inno alla misericordia di Dio
Grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, venne a visitarci dall'alto un sole che sorge (cfr. Lc 1,78)
I (1-7)

Benedici il Signore, anima mia, *
    quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia, *
    non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe, *
    guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita, *
    ti corona di grazia e di misericordia;

egli sazia di beni i tuoi giorni *
    e tu rinnovi come aquila la tua giovinezza.

Il Signore agisce con giustizia *
    e con diritto verso tutti gli oppressi.
Ha rivelato a Mosè le sue vie, *
    ai figli d'Israele le sue opere.

 
1 ant. Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.
 

 
2 ant. Come il padre ama i suoi figli,
il Signore ha pietà di chi lo teme.
 

II (8-16)

Buono e pietoso è il Signore, *
    lento all'ira e grande nell'amore.
Egli non continua a contestare *
    e non conserva per sempre il suo sdegno.

Non ci tratta secondo i nostri peccati, *
    non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Come il cielo è alto sulla terra, *
    così è grande la sua misericordia
        su quanti lo temono;

come dista l'oriente dall'occidente, *
    così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli, *
    così il Signore ha pietà di quanti lo temono.

Perché egli sa di che siamo plasmati, *
    ricorda che noi siamo polvere.
Come l'erba sono i giorni dell'uomo, *
    come il fiore del campo, così egli fiorisce.

Lo investe il vento e più non esiste *
    e il suo posto non lo riconosce.

 
2 ant. Come il padre ama i suoi figli,
il Signore ha pietà di chi lo teme.
 

 
3 ant. Benedite il Signore,
voi tutte, opere sue.
 

III (17-22)

Ma la grazia del Signore è da sempre, *
    dura in eterno per quanti lo temono;

la sua giustizia per i figli dei figli, †
    per quanti custodiscono la sua alleanza *
    e ricordano di osservare i suoi precetti.

Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono *
    e il suo regno abbraccia l'universo.

Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli, †
    potenti esecutori dei suoi comandi, *
    pronti alla voce della sua parola.

Benedite il Signore, voi tutte, sue schiere, *
    suoi ministri, che fate il suo volere.

Benedite il Signore, voi tutte opere sue, †
    in ogni luogo del suo dominio. *
    Benedici il Signore, anima mia.

 
3 ant. Benedite il Signore,
voi tutte, opere sue.
 

VERSETTO

V. Il Signore annunzi la sua parola a Giacobbe,
R. le sue leggi e i suoi giudizi a Israele.

PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia 51,17-52,2.7-10
 
A Gerusalemme è annunziata la salvezza

Svégliati, svégliati,
alzati, Gerusalemme,
che hai bevuto dalla mano del Signore
il calice della sua ira;
la coppa della vertigine
hai bevuto, l'hai vuotata.
Nessuno la guida
tra tutti i figli che essa ha partorito;
nessuno la prende per mano
tra tutti i figli che essa ha allevato.
Due mali ti hanno colpito,
chi avrà pietà di te?
Desolazione e distruzione, fame e spada,
chi ti consolerà?
I tuoi figli giacciono privi di forze
agli angoli di tutte le strade,
come antilope in una rete,
pieni dell'ira del Signore,
della minaccia del tuo Dio.
Perciò ascolta anche questo, o misera,
o ebbra, ma non di vino.
Così dice il tuo Signore Dio,
il tuo Dio che difende la causa del suo popolo:
«Ecco io ti tolgo di mano
il calice della vertigine,
la coppa della mia ira;
tu non lo berrai più.
Lo metterò in mano ai tuoi torturatori
che ti dicevano: Cùrvati che noi ti passiamo sopra.
Tu facevi del tuo dorso un suolo
e come una strada per i passanti».
Svégliati, svégliati,
rivestiti della tua magnificenza, Sion;
indossa le vesti più belle,
Gerusalemme, città santa;
perché mai più entrerà in te
il non circonciso né l'impuro.
Scuotiti la polvere, alzati,
Gerusalemme schiava!
Sciogliti dal collo i legami,
schiava figlia di Sion!
Come sono belli sui monti
i piedi del messaggero di lieti annunzi
che annunzia la pace,
messaggero di bene
che annunzia la salvezza,
che dice a Sion:
«Regna il tuo Dio».
Senti? Le tue sentinelle alzano la voce,
insieme gridano di gioia,
poiché vedono con i loro occhi
il ritorno del Signore in Sion.
Prorompete insieme in canti di gioia,
rovine di Gerusalemme,
perché il Signore ha consolato il suo popolo,
ha riscattato Gerusalemme.
Il Signore ha snudato il suo santo braccio
davanti a tutti i popoli;
tutti i confini della terra vedranno
la salvezza del nostro Dio.

RESPONSORIO                    Cfr. Es 19,10.11; Dt 7,15; cfr. Dn 9,24

R. Santificatevi, popolo di Dio: domani verrà il Signore; * egli allontanerà da voi ogni debolezza.
V. Sarà distrutta la colpa, e regnerà su di noi il Salvatore del mondo:
R. egli allontanerà da voi ogni debolezza.

SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi» di Sant'Agostino, vescovo
 
(Disc. 185; PL 38,997-999)
La verità è germogliata dalla terra e la giustizia si è allacciata dal cielo

    Svégliati, o uomo: per te Dio si è fatto uomo. «Svegliati tu che dormi, destati dai morti, e Cristo ti illuminerà» (Ef 5,14). Per te, dico, Dio si e fatto uomo.
    Saresti morto per sempre, se egli non fosse nato nel tempo. Non avrebbe liberato dal peccato la tua natura, se non avesse assunto una natura simile a quella del peccato. Una perpetua miseria ti avrebbe posseduto, se non fosse stata elargita questa misericordia. Non avresti riavuto la vita, se egli non si fosse incontrato con la tua stessa morte. Saresti venuto meno, se non ti avesse soccorso. Saresti perito, se non fosse venuto.
    Prepariamoci a celebrare in letizia la venuta della nostra salvezza, della nostra redenzione, a celebrare il giorno di festa in cui il grande ed eterno giorno venne dal suo grande ed eterno giorno in questo nostro giorno temporaneo così breve. «Egli è diventato per noi giustizia, santificazione e redenzione perché, come sta scritto, chi si vanta si vanti nel Signore». (1Cor 1,30-31).
    «La verità è germogliata dalla terra» (Sal 84,12): nasce dalla Vergine Cristo, che ha detto: «Io sono la verità» (Gv 14,6). «E la giustizia si è affacciata dal cielo» (Sal 84,12). L'uomo che crede nel Cristo, nato per noi, non riceve la salvezza da se stesso ma da Dio. «La verità è germogliata dalla terra» perché «il Verbo si è fatto carne» (Gv 1,14). «E la giustizia si è affacciata dal cielo» perché «ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto» (Gv 1,17). «La verità è germogliata dalla terra» la carne da Maria. «E la giustizia si è affacciata dal cielo» perché «l'uomo non può ricevere nulla se non gli è stato dato dal cielo» (Gv 3,27).
    «Giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio» (Rm 5,1) perché «la giustizia e la pace si sono baciate» (Sal 84,11) «per il nostro Signore Gesù Cristo», perché «la verità è germogliata dalla terra» (Sal 84,12). «Per mezzo di lui abbiamo l'accesso a questa grazia in cui ci troviamo e di cui ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio» (Rm 5,2). Non dice «della nostra gloria», ma «della gloria di Dio», perché la giustizia non ci venne da noi, ma «si è affacciata dal cielo». Perciò «colui che si gloria» si glori nel Signore, non in se stesso.
    Dal cielo, infatti, per la nascita del Signore dalla Vergine … si fece udire l'inno degli angeli: «Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace sulla terra agli uomini di buona volontà» (Lc 2,14). Come poté venire la pace sulla terra, se non perché la verità è germogliata dalla terra, cioè Cristo è nato dalla carne? «Egli è la nostra pace, colui che di due popoli ne ha fatto uno solo» (Ef 2,14) perché fossimo uomini di buona volontà, legati dolcemente dal vincolo dell'unità.
    Rallegriamoci dunque di questa grazia perché nostra gloria sia la testimonianza della buona coscienza. Non ci gloriamo in noi stessi, ma nel Signore. È stato detto: «Sei mia gloria e sollevi il mio capo» (Sal 3,4): e quale grazia di Dio più grande ha potuto brillare a noi? Avendo un Figlio unigenito, Dio l'ha fatto figlio dell'uomo, e così viceversa ha reso il figlio dell'uomo figlio di Dio. Cerca il merito, la causa, la giustizia di questo, e vedi se trovi mai altro che grazia.

RESPONSORIO                    Is 11,1.5.2

R. Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici: la giustizia lo cinge, * la fedeltà lo avvolge come un vestito.
V. Su di lui si poserà lo Spirito del Signore: spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di forza e di consiglio;

ORAZIONE

    Affrettati, non tardare, Signore Gesù, la tua venuta dia conforto e speranza a coloro che confidano nel tuo amore misericordioso. Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.